Usb incontra il vice segretario generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega alla negoziazione: basta con le esternalizzazioni, reinternalizziamo i servizi

Nazionale -

Il 2 ottobre 2018 una delegazione dell’USB è stata ricevuta dai vertici amministrativi della Presidenza del Consiglio dei Ministri in merito alla vicenda delle lavoratrici e dei lavoratori delle società di appalto dei servizi tecnologici e facility management.


USB ha evidenziato come da anni questi lavoratori, di riconosciuta affidabilità, riservatezza e professionalità sono oggetto di ulteriore precarizzazione, dovuta al jobs act, e alle continue gare di appalto a ribasso.


Lavoratori penalizzati dai ripetuti contratti a tempo determinato della durata di sei mesi, dalle riduzioni orarie e dai relativi indebolimenti salariali.


USB, in sede di incontro, ha chiesto un intervento finalizzato alla reinternalizzazione dei servizi e dei lavoratori coinvolti negli appalti all’interno della Presidenza del Consiglio dei Ministri anche passando, attraverso decreto,  per la costituzione di una società in house, a totale partecipazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, evidenziando quanto il costo degli appalti sostenuto dall’Amministrazione sia oneroso. Parliamo di circa 80 mln di euro per contratti di servizio con la durata che va dai tre ai sette anni.

Il Vice Segretario ha mostrato interesse per le questioni poste e si è reso disponibile  in tempi rapidi, ad elaborare una ipotesi di percorso laddove venga riscontrato quanto affermato dalla delegazione USB.


Ci auspichiamo che quanto affermato dall’Amministrazione venga messo in atto e che si trovino le risorse e la soluzione per i 160 lavoratori coinvolti negli appalti all’interno della Presidenza del Consiglio dei Ministri con scadenza a Giugno del 2019.


Chiediamo a questo governo un segnale di novità e di rottura con i governi passati.

USB continua ad essere accanto a tutte le lavoratrici ed i lavoratori coinvolti in tutti gli appalti nella Pubblica Amministrazione e a sostenere il processo di reinternalizzazione dei servizi e dei lavoratori come sola ed efficace soluzione, visti i pessimi risultati delle privatizzazioni e delle esternalizzazioni, che consentirebbe non solo un sostanzioso risparmio economico, ma soprattutto garantirebbe un futuro certo alle centinaia di lavoratrici e di lavoratori coinvolti.

Ci auspichiamo che dalla “politica” arrivino segnali in tal senso.


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