La CGT invita USB a manifestare a Parigi con i ferrovieri francesi in sciopero contro la riforma Macron

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Abbiamo intervistato Matthieu Bolle-Reddat, segretario della Federazione di Versailles della CGT-Cheminots (la federazione dei ferrovieri della confederazione CGT, la più grande di Francia). Bolle-Reddat è un grande amico di USB, non solo perché in tanti anni e altrettanti incontri si è sviluppato un forte legame, ma anche e soprattutto perché Matthieu si è da anni impegnato insieme a noi nella costruzione della WFTU, tanto da avervi fatto aderire la propria federazione in aperto contrasto con la linea decisa dai suoi vertici nazionali. Lo abbiamo raggiunto non appena iniziati gli scioperi in Francia dei ferrovieri contro la riforma imposta dal presidente Macron.

Matthieu, puoi dire in poche parole alla gente di USB quali sono le principali motivazioni sulle quali state lottando contro le riforme imposte dal presidente Macron?

«Macron ha deciso di riformare le ferrovie in Francia, facendo addirittura passare tutto attraverso ordinanze governative (i nostri decreti, ndr), senza dibattito o voto in Parlamento.
In sostanza, questa riforma si ispira alle politiche di privatizzazione delle ferrovie in auge in tutta Europa e si basa sul voto sul quarto pacchetto ferroviario dell'UE.
Essa prevede la fine dello statuto dei ferrovieri, la privatizzazione della SNCF (Societé Nationale Chemin de Fer, le Ferrovie dello Stato Francesi, ndr) e la vendita della rete ferroviaria nazionale alle varie imprese private, con il trasferimento obbligatorio dei ferrovieri a queste ultime e la perdita di tutti i diritti sociali e pensionistici.
Si prevede la dismissione di 9.000 chilometri di linee, quasi un terzo della rete ferroviaria nazionale, e l'aumento delle tariffe di trasporto».

Come avete organizzato lo sciopero, quanto durerà  e quante organizzazioni sindacali stanno partecipando?

«La Federazione dei ferrovieri della CGT ha riunito con sé l'insieme delle altre 4 organizzazioni sindacali della SNCF per combattere questo piano del governo. Abbiamo indetto un pacchetto di 12 giorni di sciopero al mese per 3 mesi, 2 giorni di sciopero ogni 3 giorni. In pratica, abbiamo chiamato a 36 giorni di sciopero da aprile a giugno!».


A parte sottolineare che tutto questo sarebbe semplicemente illegale in Italia, viste le nostre regole, come sta andando lo sciopero?

«Il 3 e 4 aprile scorsi si sono tenuti i primi due giorni di sciopero: sono stati molto “potenti”, con oltre il 70% di treni cancellati su tutto il territorio nazionale. Sono felice di sottolineare che sulla mia linea, la linea C della RER nella direzione  di Versailles, è stato addirittura cancellato il 100% dei treni!
Abbiamo anche fatto azioni di presidio in tutte le città per mostrare la nostra rabbia e occupato molte stazioni».

In Italia i media ci informano che l'opinione pubblica è contro di voi e a favore di Macron; è vero?

«I sondaggi di opinione mostrano che sempre più persone sostengono gli scioperanti e si rendono conto che la politica di Macron distruggerà il servizio ferroviario pubblico.
Sempre più persone ci sostengono, i nostri fondi di solidarietà sono pieni di donazioni, l’hashtag #jesoutienlescheminots (#iosostengoiferrovieri, ndr) è il più condiviso su Internet e molte associazioni di utenti manifestano con noi.
La lotta contro questa riforma sta diventando una grande causa popolare, poiché sempre più persone si rendono conto che questa riforma sarà letale sia per i lavoratori che per gli utenti delle ferrovie!
Oltre a ciò, i ferrovieri stanno diventando il catalizzatore di una risposta più globale contro il Thatcherismo incarnato da Macron, che vuole rompere i servizi pubblici per arricchire i grandi monopoli privati».

Matthieu, è evidente che una delle ragioni che spingono le riforme di Macron è la politica UE di privatizzazione di beni pubblici; la solidarietà internazionale può essere vitale per la lotta dei ferrovieri francesi?

«La solidarietà internazionale è per noi vitale! Se gli scioperanti si sentono sostenuti possono resistere fino alla vittoria!
Abbiamo bisogno di ricevere messaggi di sostegno dai nostri compagni in Europa e nel mondo, la Federazione Sindacale Mondiale (WFTU) ci ha inviato una dichiarazione di solidarietà, che è stata molto apprezzata dagli scioperanti. I sindacati fratelli organizzano meeting di solidarietà, raccolgono fondi per noi, inviano delegazioni per manifestare insieme a noi e incontrare i lavoratori in difficoltà, il che tiene alto il morale degli scioperanti.
Ricordate che una vittoria in Francia contro la privatizzazione delle ferrovie avrebbe un impatto in tutta Europa e potrebbe segnare l'inizio della risposta contro tutte le politiche antisociali dei governi dei paesi europei in relazione alle politiche neo-liberiste dell'Unione Europea.
A questo proposito, colgo l'occasione per invitare il nostro sindacato fratello USB a partecipare con le sue bandiere alla grande manifestazione nazionale di protesta dei ferrovieri francesi, il 19 aprile prossimo a Parigi!».

Grazie Matthieu! Non solo ribadiamo un'altra volta la nostra più piena e fraterna solidarietà alla lotta contro la privatizzazione di SNCF, ma non mancheremo di essere a Parigi al vostro fianco il 19 aprile prossimo!