ALLA CURA "PESANTE" DI PADOA SCHIOPPA UNA RISPOSTA ALTRETTANTO PESANTE DEI LAVORATORI

Roma -

Le anticipazioni di Padoa Schioppa sui contenuti della manovra-bis e del DPEF danno subito la misura di quale sia la “cura” per il risanamento della finanza pubblica e a chi verrà presentato il conto.

Un’operazione di oltre 45 miliardi tra “manovrina” e Finanziaria a base di tagli al welfare e al pubblico impiego.

Ai tagli annunciati alla sanità, pensioni e enti locali si aggiunge la cancellazione (moratoria) dei contratti pubblici.

Questo governo inizia la sua attività, oltre che individuando nei lavoratori dipendenti il bacino da cui far uscire le lacrime e il sangue, calpestando tutte le regole e i diritti dei lavoratori pubblici ad un contratto che riadegui i salari al carovita.

A chi non rispetta le regole per i rinnovi dei contratti pubblici risponderemo con il non rispetto delle regole sugli scioperi.

Blocco delle attività e proteste spontanee saranno la tempesta che raccoglierà chi semina vento.

La RdB/CUB Pubblico Impiego, ben consapevole di trovarsi di fronte una controparte e non certo un governo “amico”, ha avviato le procedure per la conciliazione obbligatoria per l’indizione di uno sciopero nazionale di tutta la categoria senza escludere altre iniziative di forte contrasto alle scellerate scelte che questo governo si appresta a fare.


 23 giugno 2006 - Apcom

CONTI PUBBLICI/ RDB-CUB: A CURA 'PESANTE' RISPOSTA PESANTE
Lavoratori pronti a sciopero

Roma - "Blocco delle attività e proteste spontanee saranno la tempesta che raccoglierà chi semina vento". Alla cura 'pesante' prospettata dal ministro dell'Economia, Tommaso Padoa Schioppa, replica così la Rdb/Cub Pubblico Impiego, annunciando "una risposta altrettanto pesante". "Le anticipazioni di Padoa-Schioppa sui contenuti della manovra-bis e del Dpef danno subito la misura di quale sia la "cura" per il risanamento della finanza pubblica e a chi verrà presentato il conto. Un'operazione di oltre 45 miliardi tra "manovrina" e Finanziaria a base di tagli al welfare e al pubblico impiego. Ai tagli annunciati alla sanità, pensioni e enti locali si aggiunge la cancellazione (moratoria) dei contratti pubblici", afferma la Rdb/Cub in una nota.
Secondo il sindacato "questo governo inizia la sua attività, oltre che individuando nei lavoratori dipendenti il bacino da cui far uscire le lacrime e il sangue, calpestando tutte le regole e i diritti dei lavoratori pubblici ad un contratto che riadegui i salari al carovita. A chi non rispetta le regole per i rinnovi dei contratti pubblici risponderemo con il non rispetto delle regole sugli scioperi". La RdB/CUB Pubblico Impiego, "ben consapevole di trovarsi di fronte una controparte e non certo un governo 'amico', ha avviato le procedure per la conciliazione obbligatoria per l'indizione di uno sciopero nazionale di tutta la categoria senza escludere altre iniziative di forte contrasto alle scellerate scelte che questo governo si appresta a fare".

CONTI PUBBLICI/ SINDACATI: NO A CURA PESANTE, GOVERNO CI CONVOCHI
Giù mani da pensioni e P.I., Cub minaccia scioperi selvaggi

Roma - La "cura pesante" annunciata dal ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, non va giù ai sindacati, che, in vista del varo di manovra bis e Dpef, intensificano il pressing sul Governo e chiedono una convocazione urgente a Palazzo Chigi. La possibile data, tra il 28 e il 29 giugno, delineata da Romano Prodi durante la colazione di lavoro con i leader confederali non è infatti ancora stata ufficializzata. Pensioni, pubblico impiego (scuola compresa) e sanità non si toccano: è questo il monito che Cgil, Cisl, Uil e Ugl lanciano all'esecutivo. Insomma, i conti pubblici non si mettono in ordine tagliando le solite voci di spesa. Sul piede di guerra anche le Rdb-Cub che minacciano scioperi selvaggi. "Ogni giorno c'è un annuncio, un allarme riferito a scuola, sanità, contratti pubblici e pensioni - dice il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani - oggi è la volta del blocco degli investimenti Anas. Mi sembra una situazione un po' paradossale perché si trasmette al Paese un messaggio forte di precarietà e di allarme". Il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, invece ricorda che "il ministro dell'Economia dovrebbe parlare di sviluppo. Ma se ci si concentra solo sui debiti non si crea sviluppo. Aspettiamo di incontrare presto il Governo per discutere una politica economica chiara sui cui confrontarci per convergere o divergere. Siamo già off limits. E mi pare che ci sia una certa continuità conl'altro Governo". Incalza l'esecutivo anche il segretario generale dell'Ugl, Renata Polverini: "Se l'Italia è un malato grave, non vorremmo certo diventasse moribondo. Non è più tempo di tergiversare. Il Governo ci convochi e ci dica con chiarezza cosa intende fare. Non vorremmo trovarci di fronte a una mera richiesta di parere, a cose già fatte e a tempo scaduto". La Uil parla addirittura di "pessima partenza" del Governo. "La gravità della crisi economica e della situazione del bilancio dello Stato - spiega il segretario confederale della Uil, Antonio Foccillo - non giustificano ipotesi ulteriormente punitive per i lavoratori del pubblico impiego. Il ministro dell'Economia comprenda che la risposta della Uil sarà ferma e decisa, a tutela e difesa dei legittimi diritti di lavoratori ormai stanchi di dover pagare in prima persona per gli errori e le incapacità altrui". Blocco delle attività e proteste spontanee "saranno la tempesta che raccoglierà chi semina vento - fa sapere la Cub - non si escludono iniziative di forte contrasto alle scellerate scelte che questo Governo si appresta a fare".


23 giugno 2006 - Ansa

CONTI PUBBLICI: RDB, CONTRO CURA PESANTE RISPOSTA DURA
SE RINVIO CONTRATTI FAREMO SCIOPERO E NON RISPETTEREMO REGOLE

ROMA - Se il costo della ''cura pesante'' per i conti pubblici prospettata dal ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Scioppa sara' a carico dei lavoratori la risposta sara' ''altrettanto pesante''. E' quanto afferma la Rdb in un comunicato avvertendo che se il Governo non rispettera' le regole sui contratti decidera' uno sciopero e in questo caso i lavoratori ''non rispetteranno le regole sugli scioperi''. ''Le anticipazioni di Padoa Schioppa sui contenuti della manovra-bis e del Dpef - si legge in una nota del sindacato autonomo - danno la misura di quale sia la 'cura' per il risanamento della finanza pubblica e a chi verra' presentato il conto. Un'operazione di oltre 45 miliardi tra 'manovrina' e Finanziaria a base di tagli al welfare e al pubblico impiego.Ai tagli annunciati alla sanita', pensioni e enti locali si aggiunge la moratoria sui contratti pubblici. Questo governo inizia la sua attivita', oltre che individuando nei lavoratori dipendenti il bacino da cui far uscire le lacrime e il sangue, calpestando tutte le regole e i diritti dei lavoratori pubblici''. ''A chi non rispetta le regole per i rinnovi dei contratti pubblici - prosegue la nota - risponderemo con il non rispetto delle regole sugli scioperi. Blocco delle attivita' e proteste spontanee saranno la tempesta che raccogliera' chi semina vento.La Rdb/Cub Pubblico Impiego, ben consapevole di trovarsi di fronte una controparte e non certo un governo 'amico', ha avviato le procedure per la conciliazione obbligatoria per l'indizione di uno sciopero nazionale di tutta la categoria senza escludere altre iniziative di forte contrasto alle scellerate scelte che questo governo si appresta a fare.''.

CONTI PUBBLICI: CURA DA CAVALLO ALLARMA SINDACATI
ORGANIZZAZIONI SU PIEDE DI GUERRA, NIENTE TAGLI AL WELFARE

ROMA - La cura da cavallo preannunciata dal ministro dell'Economia sulla spesa pubblica ha gia' messo sul piede di guerra i sindacati. I previsti tagli su previdenza, pubblico impiego, scuola, sanita' ed enti locali hanno infatti destato forte preoccupazione tra le confederazioni che mettono le mani avanti: non era questo il programma del governo, il risanamento - ricordano - dovra' andare di pari passo con equita' e sviluppo. Anche per questo i leader sindacali guardano con attenzione ad un nuovo incontro, chiarificatore, con il governo: ''siamo gia' off limits. Ci aspettiamo una politica economica chiara su cui confrontarci, su cui convergere o divergere'', dice il leader della Cisl, Raffaele Bonanni. La tensione sale nonostante il ministro dello Sviluppo economico Pierluigi Bersani prometta, con il ''ripristino della concertazione'', misure di '' risanamento, ridistribuzione, equita' e crescita'', e mentre il ministro della Solidarieta' sociale Paolo Ferrero avverte che una ''cura pesante'' per statali, pensioni, sanita' sarebbe ''un fatto inaccettabile''. ''Ogni giorno c'e' un annuncio, un allarme riferito alla scuola, alla sanita', ai contratti pubblici, alle pensioni'', e ''si trasmette al Paese un messaggio forte di precarieta' ed allarme. Non mi sembra il modo giusto per affrontare i problemi del risanamento tenendo conto dell'equita', della coesione e dello sviluppo'', sintetizza il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani. L'organizzazione sindacale considera infatti ''sbagliata'' l'ipotesi di una ''cura pesante'' per i conti pubblici che incida con tagli in settori ''sensibilissimi'' come quelli della sanita' e della previdenza, e chiede al Governo ''equita'' nelle prossime manovre. La Cgil, insomma, e' disponibile a misurarsi su ''misure di sostegno alla ripresa economica con una forte impronta di selettivita' degli interventi in un quadro di equita' dichiaratamente redistributiva. Altri scenari non possono che registrare la nostra assoluta contrarieta''', chiarisce la segretaria confederale Marigia Maulucci. Padoa-Schioppa ''deve parlarci di evasione fiscale e contributiva, di rendite poco tassate e del secondo modulo fiscale'', avverte anche il numero uno della Cisl che, riguardo alle anticipazioni del ministro ribadisce: ''noi non siamo d'accordo con una manovra fatta cosi'. Parlare di tagli a sanita', scuola e pensioni non mi sembra corrisponda al programma del governo. Mi pare ci sia molta continuita' con il governo precedente''. ''Se l'Italia e' un malato grave, non vorremmo certo diventasse moribondo. Non e' piu' tempo di tergiversare, il Governo ci convochi e ci dica con chiarezza cosa intende fare'', aggiunge il segretario generale dell' Ugl, Renata Polverini. All'ipotesi di moratoria dei contratti, i sindacati di base gia' preannunciano scioperi degli statali: ''a chi non rispetta le regole per i rinnovi dei contratti pubblici risponderemo con il non rispetto delle regole sugli scioperi: blocco delle attivita' e proteste spontanee saranno la tempesta che raccogliera' chi semina vento''. La Rdb/Cub annuncia quindi di aver gia' avviato le procedure per la conciliazione obbligatoria per l'indizione di uno sciopero nazionale di tutta la categoria e non esclude ''altre iniziative di forte contrasto alle scellerate scelte che questo governo si appresta a fare''.


23 giugno 2006 - Adnkronos

CONTI PUBBLICI: RDB-CUB, SE GOVERNO NON RISPETTA REGOLE PRONTI A PROTESTE

Roma - ''A chi non rispetta le regole per i rinnovi dei contratti pubblici, risponderemo con il non rispetto delleregole sugli scioperi. Blocco delle attivita' e proteste spontanee saranno la tempesta che raccogliera' chi semina vento''. Ad annunciarlo e' la Rdb/Cub Pubblico Impiego commentando le anticipazioni del ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa sui contenuti della manovra-bis e del Dpef. Questo governo, sottolinea l'organizzazione sindacale denunciando i tagli al welfare, al pubblico impiego e la cancellazionedei contratti pubblici, ''inizia la sua attivita', oltre che individuando nei lavoratori dipendenti il bacino da cui far uscire le lacrime e il sangue, calpestando tutte le regole e i diritti dei lavoratori pubblici ad un contratto che riadegui i salari al carovita''. La RdB/Cub Pubblico Impiego,''ben consapevole di trovarsi di fronte una controparte e non certo un governo 'amico', ha avviato le procedure per la conciliazione obbligatoria per l'indizione di uno sciopero nazionale di tutta la categoria senza escludere altre iniziative di forte contrasto alle scellerate scelte che questo governo si appresta a fare''.


23 giugno 2006 - Asca

CONTI PUBBLICI: RDB CUB, A CURA PESANTE RISPOSTA PESANTE

Roma - ''Le anticipazioni di Padoa Schioppa sui contenuti della manovra-bis e del DPEF danno subito la misura - afferma in un comunicato Rdb Cub - di quale sia la 'cura' per il risanamento della finanza pubblica e a chi verra' presentato il conto. Un'operazione di oltre 45 miliardi tra 'manovrina' e Finanziaria a base di tagli al welfare e al pubblico impiego. Ai tagli annunciati alla sanita', pensioni e enti locali si aggiunge la cancellazione (moratoria) dei contratti pubblici. Blocco delle attivita' e proteste spontanee saranno la tempesta che raccogliera' chi semina vento''. ''La RdB/CUB Pubblico Impiego, ben consapevole di trovarsi di fronte una controparte e non certo un governo 'amico' - conclude il comunicato - ha avviato le procedure per la conciliazione obbligatoria per l'indizione di uno sciopero nazionale di tutta la categoria senza escludere altre iniziative di forte contrasto alle scellerate scelte che questo governo si appresta a fare''.


24 giugno 2006 - AprileOnline

La medicina amara di Padoa Schioppa
La manovra correttiva prevista dal Ministro secondo i sindacati potrebbe tradursi in un taglio al welfare e al pubblico impiego. Per questo minacciano già battaglia
di Renzo Francabandera

Il vocabolario economico nazionale si intona alla lacrima: manovra dura, cura pesante, occhi per piangere. Sul tavolo del governo, la spinosa questione della manovra correttiva, su cui non pare esserci margine negoziale. Si deve fare.
Ma anche la necessità, adesso, di andare nello specifico. E capire, per ogni area di intervento, cosa fare e quali ipotesi sono allo studio: si va dai ticket sanitari alla moratoria per i contratti del pubblico impiego, ma non mancano, non fosse altro per timida volontà di buon esempio, i tagli ai costi della politica, insieme all’inquietante razionalizzazione dell'utilizzo del corpo insegnate nelle scuole.
E così tutte le parti sociali, le associazioni di categoria e i sindacati intervengono in risposta alle parole di Padoa Schioppa secondo cui "La manovra bis sarà coerente con la situazione dei conti pubblici", sottolineando la necessità di una "cura pesante" giacchè un malato grave "non si può guarire con l'aspirina".
La situazione, come già detto, "è molto più difficile di quella del '92", e comporta quasi certamente la necessità di "riformare il patto di stabilità interno", una riforma strutturale che dovrà essere frutto del lavoro comune.
Ma le anticipazioni di Padoa Schioppa sui contenuti della manovra-bis e del Dpef "danno subito la misura - afferma in un comunicato Rdb Cub - di quale sia la 'cura' per il risanamento della finanza pubblica e a chi verrà presentato il conto. Un'operazione di oltre 45 miliardi tra 'manovrina' e Finanziaria a base di tagli al welfare e al pubblico impiego. Ai tagli annunciati alla sanità, pensioni e enti locali si aggiunge la cancellazione (moratoria) dei contratti pubblici."
E la risposta potrebbe non essere così leggera o morbida: "blocco delle attività e proteste spontanee saranno la tempesta che raccoglierà chi semina vento." La Rdb Cub Pubblico Impiego ha avviato le procedure per la conciliazione obbligatoria per l'indizione di uno sciopero nazionale di tutta la categoria senza escludere altre iniziative di forte contrasto.
Sul tema scuola si accende, poi , un vero e proprio fronte coi sindacati: "Il Ministro del Tesoro ha dichiarato che nella scuola esisterebbero classi che funzionano con 12 bambini e tre insegnanti. Questo esempio testimonierebbe ampiamente, a dire del Ministro, l'esigenza di ridurre le spese.
L'affermazione del Ministro non solo è destituita di ogni fondamento ma rappresenta una offesa pesante e gratuita per insegnanti che classi di dodici bambini non le vedono neanche con il binocolo". E’ la dichiarazione forte di Enrico Panini, segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza Cgil. "Sappia il Ministro Padoa-Schioppa – continua Panini- che le classi funzionanti nella scuola statale sono sempre costituite da un numero di studenti 'regolarmente' superiore ai limiti massimi di legge, salvo le situazioni espressamente previste dalle regole dello Stato come, ad esempio, le scuole di montagna. Vale la pena di ricordare, inoltre, che la scuola pubblica è stata pesantemente colpita da cinque anni di tagli del precedente Governo che si sono tradotti in una pesante riduzione del personale docente ed ata, in una forte riduzione delle risorse economiche disponibili e dei mezzi". "Il Ministro – aggiunge infine il segretario della Flc Cgil- eviti esempi infondati che suonano come una inaccettabile provocazione, sappia che non siamo disponibili a subire tagli e che ci aspettiamo dalla coalizione che ha vinto le elezioni la realizzazione degli impegni sottoscritti per la scuola a partire proprio dall'incremento degli investimenti. Infine, sappia il Ministro che se con le scelte che verranno assunte dal Governo non si cambia registro noi sappiamo già che cosa fare".
Di fatto, alla vigilia della presentazione ufficiale del Dpef, prevista per la prossima settimana, il governo ha comunicato agli enti locali tagli in settori sensibilissimi con effetti pesanti, verosimilmente, sulle condizioni materiali dei lavoratori dipendenti e dei pensionati. "Speriamo si entri al più presto nel merito delle questioni", dice il presidente dell'Anci Leonardo Domenici che, conferma il quadro fatto da Padoa Schioppa sulla staticità dell'economia e chiede un incontro per entrare nel merito delle questioni. E così mentre il segretario generale Cisl Bonanni chiede un incontro in tempi brevi parlando di tempo scaduto, Marigia Maulucci, segretario confederale della Cgil, dice: "Che la situazione dei conti pubblici sia grave è certo, così come è certo che si può e si deve intervenire coniugando risanamento, equità e sviluppo a partire dalla manovra di aggiustamento che il governo intenderebbe presentare contestualmente al Dpef".
La Cgil si dice "disponibile, com'è noto, a misurarsi sulla necessità di riequilibrare i saldi della finanza pubblica con le misure di sostegno alla ripresa economica, con una forte impronta di selettività degli interventi in un quadro di equità dichiaratamente redistributiva che non solo rispetti i diritti dei lavoratori ma consenta anche un sostegno significativo alla domanda di consumi, così utili all'economia di questo Paese".
Insomma, il sindacato traccia un sentiero di disponibilità al confronto serio e impegnativo. Ma vuole una chiara discontinuità rispetto alle scelte effettuate dal governo Berlusconi in materia di politica sociale: "Scenari, nei quali non sia evidente il segno di discontinuità nelle relazioni e nei contenuti con tutte le parti sociali rispetto alla legislatura precedente, non possono che registrare la nostra assoluta contrarietà". Pochi giorni e vedremo da chi e da dove Padoa Schioppa spera di ottenere i numeri per il risanamento. Potrebbe essere molto più calda di quanto già sembri questa prima estate di centro sinistra.


24 giugno 2006 - Libertà

Contrario anche il ministro Ferrero
Paura dei tagli previsti dal governo. sindacati in rivolta

ROMA - La cura da cavallo preannunciata dal ministro dell'Economia sulla spesa pubblica ha già messo sul piede di guerra i sindacati. I previsti tagli su previdenza, pubblico impiego, scuola, sanità ed enti locali hanno infatti destato forte preoccupazione tra le confederazioni che mettono le mani avanti: non era questo il programma del governo, il risanamento - ricordano - dovrà andare di pari passo con equità e sviluppo. Anche per questo i leader sindacali guardano con attenzione ad un nuovo incontro, chiarificatore, con il governo: «Siamo già off limits. Ci aspettiamo una politica economica chiara su cui confrontarci, su cui convergere o divergere», dice il leader della Cisl, Raffaele Bonanni. La tensione sale nonostante il ministro dello Sviluppo economico Pierluigi Bersani prometta, con il «ripristino della concertazione», misure di «risanamento, ridistribuzione, equità e crescita», e mentre il ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero avverte che una cura pesante per statali, pensioni, sanità sarebbe «un fatto inaccettabile».
«Ogni giorno c'è un annuncio, un allarme riferito alla scuola, alla sanità, ai contratti pubblici, alle pensioni e si trasmette al Paese un messaggio forte di precarietà ed allarme. Non mi sembra il modo giusto per affrontare i problemi del risanamento tenendo conto dell'equità, della coesione e dello sviluppo» sintetizza il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani. L'organizzazione sindacale considera infatti sbagliata l'ipotesi di una "cura pesante" per i conti pubblici che incida con tagli in settori sensibilissimi come quelli della sanità e della previdenza, e chiede al governo equità nelle prossime manovre. La Cgil, insomma, è disponibile a misurarsi su «misure di sostegno alla ripresa economica con una forte impronta di selettività degli interventi in un quadro di equità dichiaratamente redistributiva. Altri scenari non possono che registrare la nostra assoluta contrarietà», chiarisce la segretaria confederale Marigia Maulucci. Padoa-Schioppa «deve parlarci di evasione fiscale e contributiva, di rendite poco tassate e del secondo modulo fiscale», avverte anche il numero uno della Cisl che, riguardo alle anticipazioni del ministro ribadisce: «Noi non siamo d'accordo con una manovra fatta così. Parlare di tagli a sanità, scuola e pensioni non mi sembra corrisponda al programma del governo. Mi pare ci sia molta continuità con il governo precedente». «Se l'Italia è un malato grave, non vorremmo certo diventasse moribondo. Non è più tempo di tergiversare, il governo ci convochi e ci dica con chiarezza cosa intende fare», aggiunge il segretario generale dell' Ugl, Renata Polverini. All'ipotesi di moratoria dei contratti, i sindacati di base già preannunciano scioperi degli statali: «A chi non rispetta le regole per i rinnovi dei contratti pubblici risponderemo con il non rispetto delle regole sugli scioperi: blocco delle attività e proteste spontanee saranno la tempesta che raccoglierà chi semina vento». La Rdb/Cub annuncia quindi di aver già avviato le procedure per la conciliazione obbligatoria per l'indizione di uno sciopero nazionale di tutta la categoria e non esclude «altre iniziative di forte contrasto alle scellerate scelte che questo governo si appresta a fare».


24 giugno 2006 - Gazzetta del Sud

Le confederazioni: non era questo il programma del governo, il risanamento dovrà andare di pari passo con equità e sviluppo
Conti pubblici, i sindacati attaccano
«Siamo già off limits: ci aspettiamo una politica economica chiara su cui confrontarci»
di Dario Bassetti

ROMA – La cura da cavallo preannunciata dal ministro dell'Economia sulla spesa pubblica ha già messo sul piede di guerra i sindacati. I previsti tagli su previdenza, pubblico impiego, scuola, sanità ed enti locali hanno infatti destato forte preoccupazione tra le confederazioni che mettono le mani avanti: non era questo il programma del governo, il risanamento – ricordano – dovrà andare di pari passo con equità e sviluppo. Anche per questo i leader sindacali guardano con attenzione ad un nuovo incontro, chiarificatore, con il governo: «siamo già off limits. Ci aspettiamo una politica economica chiara su cui confrontarci, su cui convergere o divergere», dice il leader della Cisl, Raffaele Bonanni. La tensione sale nonostante il ministro dello Sviluppo economico Pierluigi Bersani prometta, con il «ripristino della concertazione», misure di «risanamento, ridistribuzione, equità e crescita», e mentre il ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero avverte che una «cura pesante» per statali, pensioni, sanità sarebbe «un fatto inaccettabile». «Ogni giorno c'è un annuncio, un allarme riferito alla scuola, alla sanità, ai contratti pubblici, alle pensioni», e «si trasmette al Paese un messaggio forte di precarietà ed allarme. Non mi sembra il modo giusto per affrontare i problemi del risanamento tenendo conto dell'equità, della coesione e dello sviluppo», sintetizza il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani. L'organizzazione sindacale considera infatti «sbagliata» l'ipotesi di una «cura pesante» per i conti pubblici che incida con tagli in settori «sensibilissimi» come quelli della sanità e della previdenza, e chiede al Governo «equità» nelle prossime manovre. La Cgil, insomma, è disponibile a misurarsi su «misure di sostegno alla ripresa economica con una forte impronta di selettività degli interventi in un quadro di equità dichiaratamente redistributiva. Altri scenari non possono che registrare la nostra assoluta contrarietà», chiarisce la segretaria confederale Marigia Maulucci. Padoa-Schioppa «deve parlarci di evasione fiscale e contributiva, di rendite poco tassate e del secondo modulo fiscale», avverte anche il numero uno della Cisl che, riguardo alle anticipazioni del ministro ribadisce: «noi non siamo d'accordo con una manovra fatta così. Parlare di tagli a sanità, scuola e pensioni non mi sembra corrisponda al programma del governo. Mi pare ci sia molta continuità con il governo precedente».
«Se l'Italia è un malato grave, non vorremmo certo diventasse moribondo. Non è più tempo di tergiversare, il Governo ci convochi e ci dica con chiarezza cosa intende fare», aggiunge il segretario generale dell'Ugl, Renata Polverini.
All'ipotesi di moratoria dei contratti, i sindacati di base già preannunciano scioperi degli statali: «a chi non rispetta le regole per i rinnovi dei contratti pubblici risponderemo con il non rispetto delle regole sugli scioperi: blocco delle attività e proteste spontanee saranno la tempesta che raccoglierà chi semina vento». La Rdb/Cub annuncia quindi di aver già avviato le procedure per la conciliazione obbligatoria per l'indizione di uno sciopero nazionale di tutta la categoria e non esclude «altre iniziative di forte contrasto alle scellerate scelte che questo governo si appresta a fare».
D'altra parte, se l'allarme reiterato sui conti pubblici continua a non convincere il centrodestra, anche nella maggioranza serpeggiano segnali di disagio, che cominciano a tradursi in vere e prese di distanza dal ministro dell'Economia. Fra le fila dell'Unione ci si comincia a chiedere se non sia poco opportuno, almeno dal punto di vista del messaggio, questo insistente richiamo alla gravità della situazione e alla pesantezza delle misure necessarie ad affrontarla, da parte del responsabile di Via XX Settembre.


24 giugno 2006 - Il Giornale di Vicenza/Brescia Oggi/L'Arena

Chiedono «equità e sviluppo»
Conti pubblici, sindacati in allarme «No a cure pesanti»
E preannunciano scioperi degli statali

Roma - La cura da cavallo preannunciata dal ministro dell’Economia sulla spesa pubblica ha già messo sul piede di guerra i sindacati. I previsti tagli su previdenza, pubblico impiego, scuola, sanità ed enti locali hanno infatti destato forte preoccupazione tra le confederazioni che mettono le mani avanti: non era questo il programma del governo, il risanamento - ricordano - dovrà andare di pari passo con equità e sviluppo. Anche per questo i leader sindacali guardano con attenzione ad un nuovo incontro, chiarificatore, con il governo: «Siamo già off limits. Ci aspettiamo una politica economica chiara su cui confrontarci, su cui convergere o divergere», dice il leader della Cisl, Raffaele Bonanni.
La tensione sale nonostante il ministro dello Sviluppo economico Pierluigi Bersani prometta, con il «ripristino della concertazione», misure di «risanamento, ridistribuzione, equità e crescita», e mentre il ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero avverte che una «cura pesante» per statali, pensioni, sanità sarebbe «un fatto inaccettabile».
«Ogni giorno c’è un annuncio, un allarme riferito alla scuola, alla sanità, ai contratti pubblici, alle pensioni», e «si trasmette al Paese un messaggio forte di precarietà ed allarme. Non mi sembra il modo giusto per affrontare i problemi del risanamento tenendo conto dell’equità, della coesione e dello sviluppo», sintetizza il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani. L’organizzazione sindacale considera infatti «sbagliata» l’ipotesi di una «cura pesante» per i conti pubblici che incida con tagli in settori «sensibilissimi» come quelli della sanità e della previdenza, e chiede al Governo «equità» nelle prossime manovre. La Cgil, insomma, è disponibile a misurarsi su «misure di sostegno alla ripresa economica con una forte impronta di selettività degli interventi, in un quadro di equità dichiaratamente redistributiva. Altri scenari non possono che registrare la nostra assoluta contrarietà», chiarisce la segretaria confederale Marigia Maulucci.
Padoa Schioppa «deve parlarci di evasione fiscale e contributiva, di rendite poco tassate e del secondo modulo fiscale», avverte anche il numero uno della Cisl che, riguardo alle anticipazioni del ministro ribadisce: «Noi non siamo d’accordo con una manovra fatta così. Parlare di tagli a sanità, scuola e pensioni non mi sembra corrisponda al programma del governo. Mi pare ci sia molta continuità con il governo precedente». «Se l’Italia è un malato grave, non vorremmo certo diventasse moribondo. Non è più tempo di tergiversare, il governo ci convochi e ci dica con chiarezza cosa intende fare», aggiunge il segretario generale dell’Ugl, Renata Polverini.
All’ipotesi di moratoria dei contratti, i sindacati di base già preannunciano scioperi degli statali: «A chi non rispetta le regole per i rinnovi dei contratti pubblici risponderemo con il non rispetto delle regole sugli scioperi: blocco delle attività e proteste spontanee saranno la tempesta che raccoglierà chi semina vento». La Rdb/cub annuncia quindi di aver già avviato le procedure per la conciliazione obbligatoria per l’indizione di uno sciopero nazionale di tutta la categoria e non esclude «altre iniziative di forte contrasto alle scellerate scelte che questo governo si appresta a fare».


 24 giugno 2006 - Il Foglio

Padoa-Schioppa resta solo sulla linea del rigore
Rutelli, Di Pietro, Bindi, Bertinotti e i sindacati frenano le forbici di TPS

Roma - Non è giunto alcun consenso dall’Unione all’annuncio informale del ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, che ha parlato di "una manovra pesante" di fronte ai vertici di regioni, province e comuni. Giovedì il ministro ha sottolineato che la cura per l’Italia, malato grave, toccherà oltre che gli enti locali anche previdenza, pubblico impiego e sanità. Ma nelle stesse ore in cui Padoa-Schioppa tracciava le linee della Finanziaria e della manovra per i prossimi due anni, da esponenti di primo piano della maggioranza e del governo arrivavano considerazioni in contrasto con quelle del tecnico voluto da Romano Prodi alla guida della finanza pubblica.
Il presidente della Camera, Fausto Bertinotti, ha infatti definito come un "crimine sociale" l’ipotesi di allungare l’età pensionabile. Francesco Rutelli, vicepresidente del Consiglio con delega ai Beni culturali, ha detto: niente tagli alla cultura, "già ridotta ai minimi termini", e ha avvertito che non ci sono cure da cavallo all’orizzonte. Ieri è stata la volta del ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, che ha ribadito come quella dei cantieri debba essere "la priorità delle priorità", spiegando che servono 10 miliardi subito per Anas e Ferrovie. Mentre il ministro per la Famiglia, Rosy Bindi, non vuole che siano le famiglie a essere penalizzate.
Scontati i no dei sindacati. Con la conferma che la confederazione più critica verso Palazzo Chigi è la Cisl. Dice il segretario Raffaele Bonanni: "Affidarsi solo ad annunci a tinte fosche non è una politica economica". Dov’è la concertazione? – si chiede invece la Cisal capitanata da Francesco Cavallaro: "Prima il confronto, poi il risanamento". Se Renata Polverini, segretario dell’Ugl, consiglia piuttosto al governo di "decidersi a rinegoziare con l’Ue il rientro del deficit", i sindacati di base Rdb avvertono l’esecutivo che "se ci sarà il rinvio dei contratti nel pubblico impiego faremo sciopero anche contro una manovra da 45 miliardi".
Per il centrodestra il fuoco di sbarramento contro TPS era scontato: "Il grande tecnico messo al timone dell’economia è un espediente antico della sinistra – sottolinea Osvaldo Napoli, deputato di Forza Italia – Padoa-Schioppa è personaggio troppo indipendente per non aver capito i funambolismi cui sarà costretto da qui all’autunno".


24 giugno 2006 - Il Gazzettino

Roma. La cura da cavallo preannunciata ...

Roma - La cura da cavallo preannunciata dal ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, sulla spesa pubblica ha già messo sul piede di guerra i sindacati. Ieri il ministro si è incontrato con il premier Romano Prodi e in agenda c'era la manovra correttiva che potrebbe arrivare a 12 miliardi. Il governo deve arrivare a una decisione prima dell'incontro con le parti sociali e questo sarebbe stato l'oggetto dell'incontro a Palazzo Chigi.
Ma i previsti tagli su previdenza, pubblico impiego, scuola, sanità ed enti locali hanno già destato forte preoccupazione tra le confederazioni che mettono le mani avanti: non era questo il programma del governo, il risanamento - ricordano - dovrà andare di pari passo con equità e sviluppo. Anche per questo i leader sindacali guardano con attenzione ad un nuovo incontro, chiarificatore, con il governo: «siamo già off limits. Ci aspettiamo una politica economica chiara su cui confrontarci, su cui convergere o divergere», dice il leader della Cisl, Raffaele Bonanni.
La tensione sale nonostante il ministro dello Sviluppo economico Pierluigi Bersani prometta, con il «ripristino della concertazione», misure di « risanamento, ridistribuzione, equità e crescita», e mentre il ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero avverte che una «cura pesante» per statali, pensioni, sanità sarebbe «un fatto inaccettabile».
«Ogni giorno c'è un annuncio, un allarme riferito alla scuola, alla sanità, ai contratti pubblici, alle pensioni», e «si trasmette al Paese un messaggio forte di precarietà ed allarme. Non mi sembra il modo giusto per affrontare i problemi del risanamento tenendo conto dell'equità, della coesione e dello sviluppo», sintetizza il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani. L'organizzazione sindacale considera infatti «sbagliata» l'ipotesi di una «cura pesante» per i conti pubblici che incida con tagli in settori «sensibilissimi» come quelli della sanità e della previdenza, e chiede al Governo «equita» nelle prossime manovre. La Cgil, insomma, è disponibile a misurarsi su «misure di sostegno alla ripresa economica con una forte impronta di selettività degli interventi in un quadro di equità dichiaratamente redistributiva. Altri scenari non possono che registrare la nostra assoluta contrarietà», chiarisce la segretaria confederale Marigia Maulucci. Padoa Schioppa «deve parlarci di evasione fiscale e contributiva, di rendite poco tassate e del secondo modulo fiscale», avverte anche il numero uno della Cisl che, riguardo alle anticipazioni del ministro ribadisce: «noi non siamo d'accordo con una manovra fatta così. Parlare di tagli a sanità, scuola e pensioni non mi sembra corrisponda al programma del governo. Mi pare ci sia molta continuità con il governo precedente».
«Se l'Italia è un malato grave, non vorremmo certo diventasse moribondo. Non è più tempo di tergiversare, il Governo ci convochi e ci dica con chiarezza cosa intende fare», aggiunge il segretario generale dell'Ugl, Renata Polverini.
All'ipotesi di moratoria dei contratti, i sindacati di base già preannunciano scioperi degli statali: «a chi non rispetta le regole per i rinnovi dei contratti pubblici risponderemo con il non rispetto delle regole sugli scioperi: blocco delle attività e proteste spontanee saranno la tempesta che raccoglierà chi semina vento». La Rdb/Cub annuncia quindi di aver già avviato le procedure per la conciliazione obbligatoria per l'indizione di uno sciopero nazionale di tutta la categoria e non esclude «altre iniziative di forte contrasto alle scellerate scelte che questo governo si appresta a fare».