Bologna. Manifestazione cittadina contro la crisi il 23 gennaio

In allegato il volantino

Bologna -

SABATO 23 GENNAIO MANIFESTAZIONE CITTADINA SULLA CRISI

LICENZIAMENTI, PRECARIETA' E SPECULAZIONE DEVONO ESSERE CONTRASTATI
DA COMUNE E REGIONE INERZIA COMPLICE



Sabato saranno presenti i lavoratori e i soggetti sociali che esprimeranno una voce fuori dal coro sulla crisi, le sue conseguenze e le complicità che alimentano la macelleria sociale in corso.



L'attuale crisi nel nostro territorio non si traduce solo nelle gravi ed enormi cifre di cassaintegrati e licenziati del settore industriale, ma anche nel diffuso e crescente impoverimento dei lavoratori di quasi tutti i settori, nella crescente precarietà lavorativa e del tenore di vita.



Non bastano gli attuali ammortizzatori, in deroga o normali, che non risultano di fatto garantiti e che vengono erogati con diffusi ritardi e difficoltà: riteniamo necessaria l'istituzione del reddito sociale a garanzia di tutti i soggetti colpiti dagli effetti diretti e indiretti della crisi economica.



La Giunta regionale ha accumulato un gravissimo ritardo, rifiutando ad oggi di mettere in campo questo strumento anche nella nostra regione.



Il Comune di Bologna affronta la crisi con gli sconti sui servizi educativi scolastici (mensa, retta e trasporto) che riguardano non più di 400 lavoratori, che in massima parte hanno avuto solo uno sconto del 20%: una misura ridicola, mentre sulla casa non vengono attivati strumenti di legge che permetterebbero il blocco degli sfratti, la requisizione delle case sfitte e l'aiuto alle famiglie che non riescono più a pagare il mutuo alle banche.



Non è giustificabile nemmeno l'attuale inerzia politica rispetto alle operazioni di pura speculazione in atto, dove imprenditori e padroni stanno approfittando della situazione per portare avanti pesanti ristrutturazioni che si traducono in precarietà, licenziamenti e attacco alle condizioni di lavoro e alla dignità dei lavoratori.



Prefettura e giunte comunale e provinciale sono state invece molto “agili” e pronti nel confermare il divieto di manifestazione nel centro di Bologna, impedendo così che il corteo possa concludersi sotto le finestre di Palazzo D'Accursio.



Forse che il Sindaco si dispiaccia di vedere lo striscione dell'RdB del CUP 2000 che recita “contro la crisi, bancomat per tutti”?

Appuntamento per tutti a Sabato 23 gennaio alle ore 15.00 in piazza Dell'Unità.

 

 

 

 


 

Non passa giorno senza nuovi annunci di licenziamenti, di messa in cassa integrazione, di pesanti ristrutturazioni aziendali, di sfratti per morosità, di restrizioni della democrazia. La crisi economica e sociale viene scaricata tutta sui lavoratori e sui settori popolari, e in questa macelleria sociale sono molti gli imprenditori che speculano, approfittando della crisi, per incrementare i propri profitti e liberarsi di lavoratrici e lavoratori.

Di fronte a questa situazione drammatica è necessario rendere comuni e unificare le tante ed importanti vertenze e mobilitazioni sparse sul nostro territorio: per rivendicare il diritto al lavoro ed al salario sociale, alla casa, per rivendicare lo stesso diritto di manifestare, di organizzarsi e di lottare nei luoghi di lavoro e nelle strade della nostra città.

 

Dall’amministrazione comunale al governo regionale, tutti devono dimostrare, con i fatti, la volontà politica di bloccare questo attacco alle condizioni di vita dei lavoratori: non possono bastarci i richiami alle chiare responsabilità del governo nazionale.

Resistere ed agire non per chiedere generiche e scarse misure anti-crisi ma per pretendere il blocco dei licenziamenti, una legge regionale sul reddito sociale, ammortizzatori sociali garantiti e il blocco degli sfratti.

sabato 23 gennaio

ore 15.00 piazza tematica contro la crisi

ore 17.00 MANIFESTAZIONE-CORTEO

Piazza dell'Unità - Bologna


Interverranno bande e gruppi musicali
Banda Roncati - BO
Banda dei Fiati Sprecati

 

Per aderire e info: info@bologna.rdbcub.it

 

Coordinamento 23 gennaio contro la crisi
Lavoratori, Precari, Disoccupati, Migranti, Sfrattati