SCUOLA: I PRECARI ALLA GELMINI, STIAMO PREPARANDO UNA MOBILITAZIONE DI MASSA

MERCOLEDÌ 8 SETTEMBRE MANIFESTAZIONE CITTADINA DI BENVENUTO AI DEPUTATI ALLA RIPRESA DEI LAVORI PARLAMENTARI

Nazionale -

“Esprimiamo solidarietà al Ministro perché nessuno con un barlume di ragione avrebbe messo la faccia su questa riforma”, così Giacomo Russo, uno dei precari della scuola palermitani in sciopero della fame, commenta le dichiarazioni rese in conferenza stampa dal Ministro Gelmini.

 

“Ancora una volta il Ministro non parla di scuola, del valore dell’istruzione, della pedagogia. Noi invece intendiamo affrontare argomenti seri. Per questo stiamo preparando una mobilitazione di massa che coinvolgerà tutto il mondo della scuola”, conclude Russo.

 

RdB-USB Scuola continua a sostenere con forza la mobilitazione di tutti i precari, come testimonia la partecipazione di tanti lavoratori ATA ex Lsu che ieri si sono uniti al presidio dei palermitani in sciopero della fame. RdB-USB Scuola aderisce alla manifestazione cittadina che l’8 settembre vedrà in piazza a Roma le tante componenti del mondo della scuola, docenti e non docenti, dagli asili nido all’università, che da piazza di Monte Citorio daranno il benvenuto ai deputati alla ripresa dei lavori della Camera.

 

RdB-USB Scuola ringrazia inoltre le tante espressioni di solidarietà giunte in queste giorni ai lavoratori in lotta, ed in particolare il Collegio dei Docenti dell’Istituto “J. von Neumann”, che ha raccolto una sottoscrizione a sostegno della protesta.

 

 

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3 settembre 2010 - Quotidiani rete Repubblica

Da Milano a Palermo. I docenti senza posto continuano lo sciopero della fame
Dilaga la protesta nel Paese
Verso manifestazione nazionale a Roma l’8 settembre

ROMA - Una mobilitazione di massa: è questa la risposta che il mondo della scuola sta preparando per il ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini, per la sua riforma, per i tagli che lasciano fuori dagli istituti migliaia di insegnanti precari.
E mentre Rdb-Usb Scuola annuncia per l’8 settembre una manifestazione in piazza Montecitorio a Roma che coinvolgerà docenti, sudenti, precari e sindacati di categoria, in molte città d’Italia, da Milano a Napoli a Palermo, i professori continuano lo sciopero della fame.
«Esprimiamo solidarietà al ministro perchè nessuno con un barlume di ragione avrebbe messo la faccia su questa riforma» afferma Giacomo Russo, uno dei precari palermitani. «Ancora una volta - aggiunge - il ministro non parla di scuola, del valore dell’istruzione, della pedagogia. Noi invece intendiamo affrontare argomenti seri».
Da Milano, i quattro precari al secondo giorno di sciopero della fame sono determinati ad andare avanti.
«Per il momento stiamo bene - spiega Miriam Petruzzelli, insegnante di sostegno di 34 anni, da sei precaria - ma ci aspettiamo che il peggio arrivi. Stiamo facendo qualcosa che crediamo utile per i nostri colleghi e per l’intero Paese».
Dopo aver dormito nelle due tende da campeggio e nella roulotte sistemate di fronte all’ufficio scolastico milanese, i docenti rispondono poi alle ultime dichiarazioni della Gelmini promettendo «un autunno caldo» se la situazione «non dovesse cambiare».
Partita da Palermo per il Friuli pur di non retrocedere in graduatoria, Maria Carmela Salvo, insegnante palermitana, è andata via dalla Sicilia 5 anni fa e racconta: «Se non ci fossero stati i tagli della riforma Gelmini quest’anno avrei già partecipato al primo collegio dei docenti. E invece, il mio contratto è scaduto il 31 agosto, non sono stata riconvocata e ora mi trovo in questa situazione».
Al coro di proteste degli insegnanti, si uniscono anche gli alunni. La Rete degli studenti accusa la Gelmini di «descrivere la scuola delle favole». E aggiunge: «Il disagio che in queste settimane emerge dagli atti estremi che i precari stannno mettendo in campo, accomuna tutte le parti sociali che compongono la scuola, palesando una situazione ormai vicina al collasso».
Intanto, il coordinamento dei precari ha organizzato per oggi un flash-mob indirizzato al ministro dell’Istruzione ed intitolato "Pronto Maria Stella?".
«La Gelmini - spiega una nota del Presidio scuola - è stata invitata a partecipare al gioco dei fagioli: ci sei Maria Stella? Noi vogliamo parlare con te dei problemi della scuola e dell’istruzione. Ci vuoi ascoltare? I precari non sono fagioli, ma sai quanti siamo? Prova a indovinare...».(a.d’a.)


3 settembre 2010 - Il Piccolo

DA MILANO A PALERMO IN TANTI FANNO LO SCIOPERO DELLA FAME
Precari in piazza l’8 settembre

ROMA - Una mobilitazione di massa: è questa la risposta che il mondo della scuola sta preparando per il ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini, per la sua riforma, per i tagli che lasciano fuori dagli istituti migliaia di insegnanti precari.
E mentre Rdb-Usb Scuola annuncia per l’8 settembre una manifestazione in piazza Montecitorio a Roma che coinvolgerà docenti, sudenti, precari e sindacati di categoria, in molte città d’Italia, da Milano a Napoli a Palermo, i professori continuano lo sciopero della fame. «Esprimiamo solidarietà al ministro perché nessuno con un barlume di ragione avrebbe messo la faccia su questa riforma» afferma Giacomo Russo, uno dei precari palermitani. «Ancora una volta - aggiunge - il ministro non parla di scuola, del valore dell’istruzione, della pedagogia. Noi invece intendiamo affrontare argomenti seri». Da Milano, i quattro precari al secondo giorno di sciopero della fame sono determinati ad andare avanti. «Per il momento stiamo bene - spiega Miriam Petruzzelli, insegnante di sostegno di 34 anni, da sei precaria - ma ci aspettiamo che il peggio arrivi. Stiamo facendo qualcosa che crediamo utile per i nostri colleghi e per l’intero Paese".
Dopo aver dormito nelle due tende da campeggio e nella roulotte sistemate di fronte all’ufficio scolastico milanese, i docenti rispondono poi alle ultime dichiarazioni della Gelmini promettendo «un autunno caldo» se la situazione «non dovesse cambiare». Partita da Palermo per il Friuli pur di non retrocedere in graduatoria, Maria Carmela Salvo, insegnante palermitana, è andata via dalla Sicilia 5 anni fa e racconta: «Se non ci fossero stati i tagli della riforma Gelmini quest’anno avrei già partecipato al primo collegio dei docenti. E invece, il mio contratto è scaduto il 31 agosto, non sono stata riconvocata e ora mi trovo in questa situazione».


2 settembre 2010 - Asca

Scuola: Precari a Gelmini, 8/9 In Piazza Con Docenti e Studenti

(ASCA) - Roma, 2 set - Una mobilitazione di massa che coinvolgera' tutto il mondo della scuola e' prevista per l'8 settembre prossimo. Lo annuncia in una nota Rdb-Usb, nel giorno in cui il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, annuncia le novita' per l'anno scolastico 2010/2011. ''Ancora una volta il ministro non parla di scuola - commenta Giacomo Russo, uno dei precari della scuola palermitani in sciopero della fame dal 16 agosto - del valore dell'istruzione, della pedagogia. Noi invece intendiamo affrontare argomenti seri''. ''Esprimiamo solidarieta' al ministro - aggiunge Russo - perche' nessuno con un barlume di ragione avrebbe messo la faccia su questa riforma''. RdB-Usb Scuola continua a sostenere con forza la mobilitazione di tutti i precari, come testimonia la partecipazione di tanti lavoratori Ata ex Lsu che ieri si sono uniti al presidio dei palermitani in sciopero della fame. In particolare, scenderanno in piazza l'8 settembre i componenti del mondo della scuola, docenti e non docenti, dagli asili nido all'universita', che da piazza di Montecitorio daranno il ''benvenuto'' ai deputati alla ripresa dei lavori della Camera.


2 settembre 2010 - Apcom

Scuola/ Precari a Gelmini: prepariamo mobilitazione di massa
L'8 settembre a Roma in piazza docenti, studenti e precari

Roma, 2 set. (Apcom) - Nel giorno in cui il ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini, annuncia le novità dell'annos colastico 2010/2011 e esprime solidarietà ai precari della scuola ma spiega di non volerli incontrare perchè sono dei "militanti politici", RdB Cub scuola annuncia una mobilitazione di massa contro la riforma. Giacomo Russo, uno dei precari della scuola palermitani in sciopero della fame dal 16 agosto, che nei giorni scorsi è stato ricoverato d'urgenza in ospedale per una grave disidratazione, commenta:"Esprimiamo solidarietà al ministro perché nessuno con un barlume di ragione avrebbe messo la faccia su questa riforma. Ancora una volta il Ministro non parla di scuola, del valore dell'istruzione, della pedagogia. Noi invece intendiamo affrontare argomenti seri. Per questo stiamo preparando una mobilitazione di massa che coinvolgerà tutto il mondo della scuola", annuncia. Per questo l'8 settembre scenderanno in piazza a Roma le tante componenti del mondo della scuola, docenti e non docenti, dagli asili nido all'università, che da piazza di Montecitorio daranno il "benvenuto" ai deputati alla ripresa dei lavori della Camera.


2 settembre 2010 - Adnkronos

SCUOLA: RDB-USB, MOBILITAZIONE DI MASSA CONTRO RIFORMA GELMINI
ADESIONE ALLA MANIFESTAZIONE DELL'8 SETTEMBRE A ROMA

Roma, 2 set. (Adnkronos) - Rdb-Usb sostengono «con forza la mobilitazione di tutti i precari» e aderiscono «alla manifestazione che l'8 settembre vedrà in piazza a Roma le tante componenti del mondo della scuola, docenti e non docenti, dagli asili nido all'università, che da piazza di Montecitorio daranno il benvenuto ai deputati alla ripresa dei lavori della Camera». I sindacati di base Rdb-Usb ringraziano inoltre «le tante espressioni di solidarietà giunte in queste giorni ai lavoratori in lotta».


2 settembre 2010 - Ansa

SCUOLA: PRECARI A GELMINI, PREPARIAMO MOBILITAZIONE DI MASSA
ANCHE STUDENTI SUL PIEDE DI GUERRA

(ANSA) - ROMA, 2 SET - «Esprimiamo solidarietà al ministro perchè nessuno con un barlume di ragione avrebbe messo la faccia su questa riforma», così Giacomo Russo, uno dei precari della scuola palermitani in sciopero della fame, commenta le dichiarazioni rese in conferenza stampa dal Ministro Gelmini. «Ancora una volta il Ministro non parla di scuola, del valore dell'istruzione, della pedagogia. Noi invece intendiamo affrontare argomenti seri. Per questo stiamo preparando una mobilitazione di massa che coinvolgerà tutto il mondo della scuola», conclude Russo. RdB-USB Scuola continua a sostenere con forza la mobilitazione di tutti i precari, come testimonia la partecipazione di tanti lavoratori ATA ex Lsu che ieri si sono uniti al presidio dei palermitani in sciopero della fame. RdB-USB Scuola aderisce alla manifestazione cittadina che l'8 settembre vedrà in piazza a Roma le tante componenti del mondo della scuola, docenti e non docenti, dagli asili nido all'università, che da piazza di Montecitorio daranno il benvenuto ai deputati alla ripresa dei lavori della Camera. RdB-USB Scuola ringrazia inoltre le tante espressioni di solidarietà giunte in queste giorni ai lavoratori in lotta, ed in particolare il Collegio dei Docenti dell'Istituto «J. von Neumann», che ha raccolto una sottoscrizione a sostegno della protesta. Una mobilitazione a sostegno dei precari è annunciata anche dagli studenti dell'Uds.

SCUOLA: PRC, MANGIAMOCI LA MINISTRA...

(ANSA) - ROMA, 2 SET - Per rifondazione comunista «mentre i precari e i lavoratori della scuola continuano la loro mobilitazione in tutta Italia e tre di loro lo sciopero della fame sotto a Montecitorio, la Gelmini e il suo diretto superiore, herr Tremonti, continuano a mangiarsi quel che resta della nostra scuola pubblica». «La ministra - dicono in una nota riferendosi a Mariastella Gelmini - attacca le mobilitazioni in corso spacciando i lavoratori in lotta nelle diverse città italiane per 'militanti politici' dei quali alcuni iscritti all'Idv! La ministra sa bene che la protesta, che continuerà anche nelle prossime settimane, è dettata da ben altre motivazioni e che chi decide di arrivare alla forma di protesta più radicale come lo sciopero della fame è guidato dalla esasperazione e dallo sdegno contro chi ha deciso di rubargli quel minimo di speranza in un futuro fatto di dignità e lavoro». «Mercoledì 8 settembre riapre Montecitorio - continua la nota del Prc - e i lavoratori della scuola, il sindacato Usb e altri hanno deciso di andare a manifestare proprio là sotto quel giorno, per ribadire le loro forti e giuste ragioni. E forse anche perchè, dopo tutto questo sciopero della fame, vorranno giustamente 'mangiarsi'  la ministra? Chissà. Noi certamente saremo con loro».


2 settembre 2010 - Gazzetta del Sud

Scuola, l'incertezza dei precari
Tra proteste e speranze, l'assegnazione viene rinviata a data da destinarsi
di Giuseppe Mazzù

Reggio C. - Per i docenti d'inglese delle scuole primarie e per quelli delle scuole secondarie di I e II grado della provincia di Reggio, presenti nelle graduatorie per l'attribuzione di incarico a tempo determinato nelle varie classi di concorso, in cui figurano cattedre o spezzoni di ore libere, martedì scorso è stata una giornata di quasi "ordinaria follia". Dopo quattro ore d'attesa senza notizie nel cortile e nell'aula-teatro della scuola media "Vittorino da Feltre" è stato comunicato loro che tutte le operazioni previste erano state rinviate a data da destinarsi. Ciò in accoglimento della richiesta dei sindacati, ma anche perchè il quadro delle disponibilità appena pubblicato su internet, con notevole ritardo sui tempi previsti, era suscettibile di ulteriori rettifiche. Certo, c'è da rilevare che i ritardi sono stati provocati anche dal mancato rispetto della tabella di marcia delle procedure che partono dal Ministero, ma alla fine si sono scaricati, come sempre accade, sull'ultima ruota del carro e cioè i docenti interessati che, convocati dall'intera provincia, hanno trascorso la mattinata in un clima di tensione e di totale incertezza. Tutto era cominciato alle 9, man mano che i docenti provenienti da tutta la provincia si andavano riunendo nel cortile e nei locali a pianterreno della scuola, già presidiata dalle insegne del sindacato Usb impegnato in un'azione di sensibilizzazione per i molteplici problemi della scuola nazionale e ancora più per i ritardi delle operazioni di assegnazione degli incarichi nell'ambito della provincia. Al primo momento di scambio di informazioni e dei saluti dei docenti in attesa della possibile nuova destinazione, che probabilmente non li vedrà più colleghi sugli stessi istituti scolastici, l'atmosfera si è andava sempre più riscaldandosi. Mancava ancora la pubblicazione delle disponibilità e, segno dei tempi, questi ritardi venivano controllati, in tempo reale sulla rete. Ad internet c'era chi si collegava con i cellulari ma riusciva ad leggere soltanto i titoli dei decreti pubblicati sul sito scolastico provinciale; ma c'era anche chi munito di netboock, l'ormai mitico computerino portatile, consultava a brevi intervalli la rete per avere notizie. Così, mentre i sindacati coglievano l'occasione per stigmatizzare il disagio in cui i precari vengono puntualmente sottoposti, un breve acquazzone costringeva tutti a ripararsi nello spazio che la scuola dedica abitualmente all'attività teatrale dei ragazzi ma che, per una mattina, ospitava un diverso tipo di rappresentazione che poteva sembrare "dell'assurdo", ma che assurdo per i diretti interessati non era, poiché dagli incarichi per molti di essi dipende il futuro lavorativo e la continuità della carriera . «Vengo ormai da trent'anni a seguire le operazioni – diceva amaramente un anziano professore – prima ci venivo per me, poi per mia moglie ed oggi per mia figlia, Ma ci pensate il disagio di chi viene dalla Piana o da Monasterace? Cosa deve fare per arrivare qui e rischiare di tornarsene senza aver fatto nulla?» Insomma nel clima che si andava surriscaldando, anche perchè la pioggia aveva costretto tutti dentro, un sindacalista armato di megafono annunciava che si stava cercando di ottenere il rinvio delle operazioni, «perchè va rispettata la dignità di chi si trova in attesa di una decisione importante per la vita di ognuno». Quando ormai erano passate le tredici e qualcuno si appresta a recuperare qualche panino giungeva l'annuncio che, comunque, poneva termine all'incertezza di un'attesa che per molti è stata motivo di non lieve tensione . Su internet è apparsa, infatti, la comunicazione del rinvio delle operazione di assegnazione degli incarichi ed oltre alla motivazione dell'intervento del sindacato, anche quella della possibilità di arrivo di ulteriori disponibilità di posti da assegnare. Una speranza in più per chi attende di poter proseguire nell'insegnamento o, addirittura, di poter riavvicinarsi ad una carriera che va diventando sempre più un miraggio. Mentre usciamo un'anziana signora incuriosita, ed anche allarmata, dall'assembramento vociante ci chiede «Giuvanotto ma che cosa fanno tutte queste persone? Scioperano!». «No signora– rispondiamo – aspettano perchè debbono essere chiamati ad insegnare nelle scuole». «Ma perchè gridano» insiste l'anziana signora. «Perché – replichiamo – sono qui da questa mattina e ancora aspettano che qualcuno gli dica qualcosa» . «Fanno bene a protestare perché i giovani non possono restare senza lavoro». Mentre l'anziana signora si allontana piano piano «Chissà – dice un professore anziano mentre esce dal cancello – che questo non sia un nuovo marchingegno per risparmiare alle spalle degli insegnanti di una scuola che vuole fare le cosiddette nozze con i fichi secchi»? E sì, perchè la retribuzione decorre dal momento in cui ci si presenta a scuola.


2 settembre 2010 - Il Manifesto

Prof precari alla fame
Palermo Milano, sola andata: la protesta dei precari della scuola sale dalla Sicilia alla Lombardia dove da ieri quattro insegnanti sono in sciopero della fame. Stessa sorte per una maestra di 55 anni in provincia di Pordenone. Verso una manifestazione nazionale
di Luca Fazio

MILANO - Protesta sì, ma quale? La domanda è lecita, e insidiosa, visto che l'Ufficio scolastico regionale della Regione Lombardia, settimana più settimana meno, durante l'ultimo anno è stato quasi sempre presidiato dagli insegnanti precari triturati dalla «riforma» dei ministri Tremonti & Gelmini. Quest'anno, in sintonia con la protesta palermitana che sta dando il segno della preoccupazione dei precari della scuola (40 mila rischiano di non rientrare più nelle classi), anche i milanesi hanno deciso per lo sciopero della fame, almeno fino a sabato prossimo. Digiuneranno in quattro del Movimento Scuola Precaria. Cristina Virardi, insegnante di italiano alle medie, 29 anni di cui 3 da precaria, Alessandro Risi, professore di latino e greco, 39 anni, precario da quando ne aveva 31, Davide Bondesan, 28 anni, anche lui traballante sulle lettere antiche da 3 anni, e Miriam Petruzzelli, insegnante di sostegno di 34 anni, da 6 costretta ad arrampicarsi sulle graduatorie. Info: www.forumscuole.it/msp.
La «situazione» è stata apparecchiata per bene - striscioni, tende, performances, una tavola da pranzo senza una briciola di ristoro perché «la scuola pubblica è alla frutta» - e i quattro saranno in buona compagnia. Già ieri, prima, dopo e durante l'assemblea volante che ha aperto il triste autunno della scuola milanese, in via Ripamonti era tutto un viavai di amici, insegnanti, bambini, genitori, curiosi e giornalisti. I precari si riconoscono da lontano, indossano una maglietta arancione/emergenza con un logo che spacca: «La precarietà ti incatena? Scateniamoci», con un anello nero che sta per cedere sotto la spinta di una forza che fino ad ora, ammettiamolo, stenta a palesarsi (target potenziale: milioni di persone). Dove sono?
Il punto è questo, e i precari di via Ripamonti lo sanno. Qui, vista la gravità della situazione (1.300 insegnanti sono a rischio solo a Milano, 3.000 in Lombardia), non dovrebbe esserci bisogno di una protesta «estrema» per mobilitare i cittadini (e i politici e i sindacalisti), non fosse altro che per i numeri delle persone coinvolte. Invece il rischio - è stato così l'anno scorso - è che una volta iniziato l'anno, dopo i salti mortali dell'ufficio scolastico per tappare i buchi, in qualche modo tutto torni come prima. Malcontento sotto traccia e mortificazione di ogni istanza di cambiamento. Quest'anno però i tagli di Gelmini cominciano a bruciare. «La situazione nelle scuole sta visibilmente peggiorando - dice Miriam Petruzzelli - per cui il mio è un ottimismo relativo, ma credo che con il precipitare delle cose sia anche possibile la nascita di un movimento trasversale ancora difficile da decifrare. Il governo è più debole e noi dobbiamo cercare di cambiare la percezione delle famiglie e anche dei colleghi che hanno votato a destra». Con onestà, e con un po' di scoramento, c'è chi si interroga sull'efficacia di una protesta come questa. «Intanto è dimostrato che uno sciopero della fame fa ancora un certo effetto, interrompere l'alimentazione dà il segno di quanto grave sia la situazione. La verità è che noi non sappiamo più come farci ascoltare. Non credo che il digiuno sia più efficace di altre forme di protesta, noi abbiamo deciso così anche per solidarietà con i colleghi di Palermo e Roma». Essendo un'insegnante di sostegno, Miriam si considera fortunata perché riesce a guadagnare circa 1.200 euro in una scuola media di periferia: ci sono colleghi che potendo contare su meno ore guadagnano 400 euro. Il tema degli insegnanti di sostegno è uno dei più delicati e spiega in quale direzione sta andando la scuola italiana. «Nelle scuole dove ci sono insegnanti di sostegno - spiega - ci sono ragazzi con disabilità gravi che vengono affiancati solo 12 ore su 36 o 40. Quest'anno non sono diminuiti gli insegnanti di sostegno, ma sono aumentati i ragazzi con disabilità certificata, eppure il ministero ha fissato un tetto che non vuole oltrepassare. Oggi ci sono disturbi comportamentali che prima non venivano individuati, anche per questo la scuola deve assolvere un compito più complesso di cinquanta anni fa».
Il microfono è free e l'entusiasmo anche, e la protesta, se crescerà, prenderà forme in divenire. Per essere operativi, sono state messe a fuoco un paio di prospettive. Primo. «Dobbiamo crescere in questi giorni di mancate nomine per organizzare un corteo sabato 11 settembre». Secondo. «Da soli non ce la facciamo, quando apriranno le scuole i tagli saranno evidenti, a quel punto dobbiamo estendere la protesta in tutte le scuole, coinvolgendo sindacati, studenti e genitori...». I partiti del centrosinistra, intanto, solidarizzano. 41 MILA DOCENTI IN MENO
Sono i tagli firmati Gelmini in arrivo quest'anno: si tratta di 26 mila insegnanti in meno e di circa 15 mila tra bidelli e amministrativi A REGGIO CALABRIA
L'ufficio scolastico provinciale è stato costretto al rinvio delle nomine a causa della protesta dei precari e dei sindacati di base Rdb-Usb 57 mila tagli nel 2009
Tra insegnanti (42 mila) e personale Ata (15 mila). Quest'anno i tagli impatteranno di più sulla scuola secondaria: -13700 posti A CATANIA
Ieri, l'Ufficio scolastico provinciale della città siciliana è stato occupato dagli insegnanti precari a cui era stato negato l'accesso 150 MILA POSTI PROMESSI
Il piano triennale di assunzione del 2007 prevedeva l'assunzione di 150 mila docenti: per l'anno 2010/2011 ne sono state previste 16.500.

GIACOMO RUSSO 31 anni, siciliano, in sciopero dal 17 agosto
«Alziamo la testa contro l'ignoranza»
di Giulia Pacifici

ROMA - Sotto al Parlamento i precari continuano la loro mobilitazione. Giacomo Russo, 31 anni, precario siciliano in sciopero della fame, è seduto di fianco alla tenda in cui dorme da vari giorni insieme ad altri colleghi
Quando e perchè hai iniziato lo sciopero della fame?
Ho iniziato lo sciopero il 17 agosto a Palermo insieme ai colleghi Pietro di Grusa e Salvatore Altadonna quindi questo è il quattrodicesimo giorno. Digiuno perchè sono arrabbiato, lo ero il primo giorno, ora sono più stanco ma continuo a essere arrabbiato. La battaglia per il posto di lavoro è sacrosanta ma non è l'unico motivo. È un modo per alzare la testa in un paese dove non si parla più di cose importanti. Qua c'è gente che non riesce ad andare avanti. Gente che magari vorrebbe gioire, vorrebbe andare la domenica al prato con la propria famiglia e invece si trova a fare i conti con la sopravvivenza. E il tg parla di quanto misura la cucina di Fini.
Hai accennato alla tua protesta negli anni precedenti...
Confesso di essere recidivo: già l'anno scorso avevo fatto uno sciopero della fame insieme ad altri colleghi. Allora era indirizzato a incontrare il presidente della regione Sicilia
E siete riusciti a incontrarlo?
Sì. Il problema però è rimasto. Secondo me una colpa molto grande ce l'hanno le organizzazioni sindacali. Faccio nomi e cognomi: Cisl, Uil e Snals. Hanno accettato provvedimenti, come quello del salvaprecari, distruttivi e umilianti. Vivo in un paese che, al momento, non è totalmente democratico, perché le regole vengono stabilite a colpi di decreti legge senza discussione parlamentare.
Come si organizza il mondo dei precari della scuola?
I precari di tutta Italia si conoscono da tempo. Ci sono state assemblee e cortei nazionali. Ogni provincia ha il suo comitato, poi c'è anche il mondo sindacale, in particolare Usb, Cobas, Cgil.
Perchè avete deciso di spostarvi a Roma?
Siamo venuti a Roma perchè questa non apparisse solo come una questione meridionale anche se la maggior parte dei tagli sono concentrati al sud. La Sicilia è una regione martoriata dalla mafia e dalla disoccupazione. Per combattere la mafia bisogna dare lavoro, perché la legalità ha un senso quando tutti sono messi in condizione di vivere dignitosamente. Quindi Roma perchè è il cuore del paese.
Da quanto tempo lavori nella scuola? Qual è la tua formazione?
Faccio parte del personale non docente della scuola, sono un assistente tecnico, ho un diploma dell'istituto professionale alberghiero e lavoro a scuola da 5 anni. Condivido insieme a molte altre persone il precariato e ora probabilmente la disoccupazione, troverò un altro lavoro da precario. In un certo senso la precarietà ti toglie proprio la gioia. La tragedia è questa, le leggi non sono fatte in funzione della vita, e la vita è fatta di emozioni, tra cui la gioia. Bisogna cambiare il governo, la classe politica.
Anche l'opposizione?
Parlo anche dell'opposizione, fatte le dovute eccezioni, perchè non sono tutti uguali. Onestamente però ci sono persone che farebbero bene ad andarsene. Il processo di privatizzazione della scuola è iniziato all'epoca della riforma Berlinguer, questo governo l'ha semplicemente radicalizzato.
Che ricaduta hanno questi tagli nell'educazione dei bambini e dei ragazzi?
Quando si formano classi da trenta e passa alunni si obbliga l'insegnante a non ascoltare i bambini. E invece vanno ascoltati perché ogni bambino è un mondo con una propria storia, famiglia e quartiere quindi ha potenzialità e caratteristiche diverse da tutti gli altri.
Qualche giorno fa avete scritto al ministro Gelmini per un incontro pubblico. Come pensi che andrà a finire?
Vogliamo un contradditorio con il ministro ma sappiamo che non lo avremo mai perché non è in grado di sostenerlo. La sua riforma è stata scritta dai tecnici del ministero e lei ci mette la faccia. La Gelmini è perfetta perchè non ha spessore culturale, non ha qualità. Io sono solidale con lei, ho un po' di compassione perchè secondo me non si rende conto a cosa sta prestando la faccia. La riforma è stata fatta dal ministero dell'Economia e non ha nessun senso pedagogico.
Cosa chiedete al governo?
Chiediamo il ritiro della riforma, in alternativa anche le dimissioni del ministro dell'Istruzione ma anche dell'intero governo (ride, ndr). Speriamo almeno di creare una consapevolezza diffusa che ci permetta di scendere in piazza e riprendere il paese per mano perché ce n'è bisogno.
Quando terminerai lo sciopero della fame?
Non voglio interrompere lo sciopero perchè mi sento male o non perchè non ho più le forze. Voglio lasciare il testimone al coordinamento dei precari della scuola e della ricerca che organizzeranno a breve un'assemblea nazionale in previsione di mobilitazione comune. Bisogna superare le differenze tra le categorie lavorative e fare un fronte più unito possibile.


2 settembre 2010 - Corriere Fiorentino

Scuola, divergenze sui tagli

SCANDICCI - Per l'anno 2010-2011 le ore di assistenza educativa scolastica per i portatori di handicap verranno tagliate del 30-35%. La denuncia è dell'Unione Sindacale di Base. «Questo comporterà meno servizi, la diminuzione del salario per gli educatori a tempo indeterminato e il mancato rinnovo dei contratti a tempo determinato», afferma l'Usb. «Nessun taglio, sono aumentate le richieste per le ore di assistenza, da 700 a 1000. Abbiamo riconfermato le risorse dello scorso anno, oltre 500 mila euro», spiega l'assessore all'Istruzione Sandro Fallani.(I.Z.)