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Nuova Scala Mobile: SINTESI DELLA CONFERENZA STAMPA del 9 novembre 2006

PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE PER L’ISTITUZIONE DI UNA NUOVA SCALA MOBILE

Nazionale -

Questa mattina, presso la Sala conferenze della Camera dei Deputati, si è svolta la conferenza stampa indetta dal Comitato Promotore nazionale della Proposta di Legge "Per una nuova Scala Mobile". Sono intervenuti esponenti dell’arco di forze sindacali sottoscrittrici della proposta: CUB (Confederazione Unitaria di Base); CIB-Unicobas (Confederazione Italiana di Base – Unicobas); CNL (Confederazione Nazionale Lavoratori); Confederazione COBAS; Rete 28 Aprile nella CGIL; SINCOBAS (Sindacato Intercategoriale dei Comitati di Base); SULT (Sindacato Unitario Lavoratori Trasporti).
La campagna di raccolta firme a promozione della Proposta è stata sostenuta da PdCI, PRC, Socialismo 2000 e Verdi.
Il Comitato ha espresso grande soddisfazione per l’ottimo risultato della campagna, che ha di gran lunga raddoppiato l’obiettivo conseguendo ben 108.000 firme, ed ha reso nota l’avvenuta consegna al Senato di 67.000 firme complete del certificato elettorale.
Ha introdotto Pierpaolo Leonardi, coordinatore nazionale della CUB. Leonardi ha dichiarato che la proposta mira ad introdurre una novità che parte da una storia antica. "Occorre introdurre uno strumento forte per garantire salari e pensioni dall’inflazione ed assegnare di nuovo ai rinnovi contrattuali la funzione redistributiva che gli apparteneva", ha detto Leonardi. "La scomparsa della scala mobile ha determinato l’inversione della distribuzione della ricchezza prodotta, che in passato era per il 60% al fattore lavoro ed il 40% all’impresa, e l’attuale Finanziaria non può che acuire questa sproporzione". Leonardi ha ricordato che un’ampia parte del Comitato promotore aderisce allo sciopero generale contro la Finanziaria indetto dal sindacalismo di base per il prossimo 17 novembre, che vedrà 15 manifestazioni sul territorio nazionale, ed contiene nella sua piattaforma la reintroduzione della scala mobile.
Vincenzo Siniscalchi del SULT ha sottolineato come la proposta di legge intenda riportare nel dibattito politico la questione salariale, che insieme alla battaglia contro la precarietà rappresenta un obiettivo nodale per rimettere il mondo del lavoro al centro del vivere sociale.
Francesco Lo Vascio dei SINCOBAS ha posto l’accento su come il buon esito della campagna di raccolta firme abbia dimostrato che l’unione di un ampio arco di forze sindacali e politiche può contrastare il metodo della concertazione e la frammentazione del mondo del lavoro.
Giorgio Cremaschi, Rete 28 Aprile CGIL, ha ricordato che negli stati europei esiste una tutela del salario minimo fondata sulla legge, soprattutto nei paesi in cui non è presente il contratto collettivo nazionale: così in Gran Bretagna e in Francia, mentre in Belgio esiste la scala mobile, ed in Germania il rinnovo annuale dei contratti viene calcolato su una base superiore all’inflazione prevista. "Quella per la scala mobile non è affatto una battaglia di retroguardia – ha dichiarato Cremaschi – ma una risposta importante ad un problema fondamentale".
Vincenzo Miliucci, della Confederazione COBAS, ha evidenziato che per livello dei salari l’Italia si colloca al 12° posto in Europa, dopo Grecia e Portogallo. "Dal ’99 la bolletta elettrica è aumentata del 38%, i prezzi al consumo sono raddoppiati con l’Euro, e adesso si vuole portare fino in fondo l’attacco al mondo del lavoro con lo scippo del TFR e la cancellazione delle pensione pubbliche", ha detto Miliucci, che ritiene indispensabile anche una battaglia per la rappresentanza democratica nel mondo sindacale.
Stefano D’Errico, UNICOBAS, ha detto che "la privatizzazione del rapporto di lavoro, la legge anti-sciopero 146 del ‘90, la legge contro la rappresentanza sindacale, hanno realizzato nei fatti quella rigidità di cui veniva accusata la scala mobile, col risultato di una deregulation generale che ha sterilizzato il potere d’acquisto dei salari".
Sidney Journo del CNL, ha invitato tutta la società civile a mobilitarsi per sostenere la Proposta di Legge: "bisogna stabilire se il nostro è un paese dove vincono i più furbi e i più forti o se invece è basato su un valore di solidarietà".
E’ intervenuto Maurizio Zipponi, responsabile Lavoro per il PRC. Zipponi ha ribadito il sostegno alla Proposta di Legge, dichiarando che Rifondazione intende portare la questione scala mobile nei rapporti con il Governo e il Parlamento. "E’ giunto il momento di fare un bilancio di questi dieci anni – ha detto Zipponi – per passare alle conclusioni che i presupposti su cui si basò l’accordo del ’93 si sono dimostrati errati".
Alle ore 13.00 i membri del comitato promotore, insieme ai parlamentari Tibaldi, Russo Spena e Zuccherini, hanno incontrato il Presidente del Senato Marini, che ha ricevuto la proposta di Legge per la quale partirà l’iter istituzionale di calendarizzazione in Parlamento. Alla Proposta è stato assegnato il numero 1146, e l’annuncio della avvenuta presentazione è stato comunicato all’assemblea del Senato.
E’ stato inoltre fissato per il prossimo 15 novembre un incontro fra il Comitato Promotore ed il Presidente della Commissione Lavoro del Senato Tiziano Treu.


9 novembre 2006 - Ansa

LAVORO: RDB, PROPOSTA LEGGE PER UNA NUOVA SCALA MOBILE
INDICIZZAZIONE SALARI A INFLAZIONE, AUMENTI 80% OGNI PUNTO

ROMA - Una proposta di legge di iniziativa popolare per ''l'istituzione di una nuova scala mobile per l'indicizzazione automatica delle retribuzioni''. A presentarla, dopo aver depositato in Senato 66.000 firme raccolte nel Paese, sono le RdB appoggiate da Rifondazione Comunista, Pdci, Verdi e Socialisti 2000. La proposta, che verra' illustrata nel pomeriggio anche al presidente del Senato Franco Marini, cui le organizzazioni di base chiederanno un ''iter garantito e celere'', prevede un unico articolo, formato da 5 commi. E contiene la richiesta di indicizzazione di salari e pensioni al tasso di inflazione, fissando ''per ogni variazione pari a 1 punto percentuale dell'indice Istat'' un corrispondente ''incremento di retribuzione nella misura dell'80% della suddetta variazione'' e l'arrotondamento per accesso delle variazioni pari o superiori allo 0,50%. Dovrebbe poi spettare al Presidente del Consiglio, su base trimestrale, il compito di stabilire per decreto l'ammontare dell'aumento. Presentando la proposta il Comitato promotore nazionale, formato dalle sigle del sindacalismo di base, ha ricordato che, dal 1992, cioe' quando ''Governo, Confindustria e Cgil, Cisl e Uil sottoscrissero un accordo interconfederale a seguito del quale venivano definitivamente abrogati gli accordi sindacali e la cosiddetta scala mobile'', la differenza ''che ogni anno si determina fra l'inflazione programmata e l'inflazione rilevata non viene colmata dai rinnovi contrattuali, tanto da aver determinato il reale impoverimento di milioni di famiglie di operai, impiegati e pensionati''. Chiedendo anche una ''integrale'' revisione del meccanismo di rilevazione dei prezzi al consumo adottato dall'Istat, il Comitato promotore della proposta di legge afferma che la reintroduzione della scala mobile ''costituisce un'efficace sistema di salvaguardia delle retribuzioni''.

LAVORO: MARINI RICEVE COMITATO PER NUOVA SCALA MOBILE

ROMA - Il presidente del Senato, Franco Marini, ha ricevuto oggi il comitato promotore della proposta di legge di iniziativa popolare per ''l'istituzione di una nuova scala mobile per l'indicizzazione automatica delle retribuzioni'', per la quale partira' l'iter istituzionale di calendarizzazione in Parlamento. Il prossimo 15 novembre il comitato promotore (composto da Cub, Cib-Unicobas, Cnl, Confederazione Cobas, Rete 28 aprile nella Cgil, Sincobas e Sult) incontrera' il presidente della commissione Lavoro della Camera, Tiziano Treu.


9 novembre 2006 - Apcom

LAVORO/ CONSEGNATE A SENATO FIRME PER PROPOSTA LEGGE SCALA MOBILE
Cub: introdurre strumento per garantire salari e pensioni

Roma - Questa mattina il comitato promotore 'Per una nuova scala mobile' ha annunciato di aver raggiunto l'obiettivo delle 108 mila firme a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare, 67 mila delle quali sono già state consegnate al Senato con i relativi certificati elettorali.
Pierpaolo Leonardi, coordinatore nazionale della Cub (Confederazione unitaria di base) ha sottolineato che "occorre introdurre uno strumento forte per garantire salari e pensioni dall'inflazione e assegnare di nuovo ai rinnovi contrattuali la funzione redistributiva che gli apparteneva. La scomparsa della scala mobile - ha aggiunto - ha determinato l'inversione della distribuzione della ricchezza prodotta, che in passato era per il 60% al fattore lavoro e il 40% all'impresa".
Vincenzo Siniscalchi, segretario del Sult, ha invece ricordato come la proposta di legge intenda riportare nel dibattito politico la questione salariale, che insieme alla battaglia contro la precarietà rappresenta un obiettivo nodale per rimettere il mondo del lavoro al centro del vivere sociale. E Giorgio Cremaschi (Rete 28 aprile della Cgil) ha affermato che negli stati europei esiste una tutela del salario minimo fondata sulla legge, soprattutto nei paesi in cui non è presente il contratto collettivo nazionale. "Quella per la scala mobile non è affatto una battaglia di retroguardia - ha dichiarato Cremaschi - ma una risposta importante a un problema fondamentale".
Oggi, i componenti del comitato promotore hanno incontrato il presidente del Senato, Franco Marini, che ha ricevuto la proposta di legge per la quale partirà l'iter istituzionale di calendarizzazione in Parlamento. Alla proposta è stato assegnato il numero 1146 e l'annuncio della avvenuta presentazione è stato comunicato all'assemblea del Senato. E' stato inoltre fissato per il 15 novembre un incontro fra il comitato promotore e il presidente della commissione Lavoro di Palazzo Madama, Tiziano Treu.

LAVORO/ PDL DI INIZIATIVA POPOLARE PER RIPRISTINARE SCALA MOBILE
Promossa da sindacati extraconfederali e sinistra radicale

Roma - Una proposta di legge di iniziativa popolare per il ripristino della scala mobile, il meccanismo di adeguamento automatico di stipendi e pensioni all'inflazione reale: lo ha presentato questa mattina alla Camera un vasto arco di forze promotrici della sinistra radicale politica e sociale, che comprende Rdb-Cub, Cobas, Cnl, Sincobas, Sult, Cib-Unicobas, tutti sindacati extraconfederali, più la rete 28 aprile della Cgil. La racolta di firme, sostenuta anche da Pdci, Prc, Verdi e dall'area Socialismo 2000 dei Ds, ha superato le 100mila firme. Al Senato sono state consegnate 67.000 firme complete del certificato elettorale.
Scopo dell'iniziativa legislativa, ha spiegato Pierpaolo Leonardi, coordinatore nazionale Cub, da un lato "garantire la tutela automatica dei salari", dall'altro "restituire alla contrattazione collettiva la funzione di redistribuire la ricchezza e la produttività". Secondo i promotiri della pdl la scomparsa della scala mobile ha determinato l'inversione della distribuzione della ricchezza prodotta, che in passato era per il 60% al fattore lavoro ed il 40% all'impresa.
Giorgio Cremaschi, della Rete 28 Aprile Cgil, ha ricordato che negli stati europei esiste una tutela del salario minimo fondata sulla legge, soprattutto nei paesi in cui non è presente il contratto collettivo nazionale: così in Gran Bretagna e in Francia, mentre in Belgio esiste la scala mobile, ed in Germania il rinnovo annuale dei contratti viene calcolato su una base superiore all'inflazione prevista. "Quella per la scala mobile non è affatto una battaglia di retroguardia - ha dichiarato Cremaschi - ma una risposta importante ad un problema fondamentale". Secondo Maurizio Zipponi, responsabile Lavoro del Prc, "è giunto il momento di fare un bilancio di questi dieci anni per passare alle conclusioni che i presupposti su cui si basò l'accordo del '93 si sono dimostrati errati".
I membri del comitato, insieme ai parlamentari Tibaldi (Pdci), Russo Spena e Zuccherini (Prc), hanno incontrato, secondo quanto riferisce una nota, il presidente del Senato Marini, che ha ricevuto la proposta di legge per la quale partirà l'iter istituzionale di calendarizzazione in Parlamento. E' stato inoltre fissato per il prossimo 15 novembre un incontro fra il Comitato Promotore ed il Presidente della Commissione Lavoro del Senato Tiziano Treu.