BLOCCO DELLE ELEZIONI RSU NEI SERVIZI AMBIENTALI. PER LA CGIL LA DEMOCRAZIA VALE SOLO QUANDO CACCIANO LA FIOM DALLE FABBRICHE?

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FPCGIL, FIT-CISL, UILTRASPORTI, FIADEL del settore dei servizi ambientali scrivono alle aziende chiedendo di bloccare le RSU, minacciando addirittura cause legali pur di impedire lo svolgimento di regolari elezioni promosse dall’Unione Sindacale di Base.
Succede alla ERSU di Pietrasanta e alla SEA di Viareggio, dove la USB ha tra i lavoratori un forte e crescente consenso. Alla sola SEA, ad esempio, la USB ottenne il 47% dei voti nell’ultima elezione.

Già le regole attualmente in vigore sono penalizzanti per i sindacati non firmatari del Contratto Nazionale, ma ora neppure quelle regole bastano più. CGIL-CISL-UIL-FIADEL le vogliono peggiorare per impedire ai lavoratori di organizzarsi e farsi rappresentare in maniera indipendente e conflittuale.

Il 21 dicembre scorso hanno infatti firmato due accordi con la CONFSERVIZI, un verbale per la liberalizzazione dei servizi pubblici locali, compresi i servizi ambientali, e contestualmente un accordo sulle deroghe ai Contratti Nazionali, fotocopia di quello firmato il 28 giugno con Confindustria.
Ma le deroghe contrattuali non potrebbero avere validità se la maggioranza dei lavoratori fosse organizzata e iscritta con la USB.



Da parte della CGIL, poi, vi è una strana idea di democrazia. Mentre difende la FIOM, cacciata dalle fabbriche perché non firmataria del CCNL, voluto da Marchionne seguito a ruota da Federmeccanica,  la stessa CGIL chiede alle aziende dei servizi ambientali di negare i diritti sindacali alla USB perché non firmataria del CCNL di settore.

Ecco i frutti avvelenati dell’accordo del 28 giugno scorso sulla rappresentanza sindacale che nega diritti sindacali e apre agli accordi in deroga ai contratti. Per procedere nello smantellamento dei diritti nel settore devono tentare di togliere di mezzo chi si oppone a privatizzazioni, liberalizzazioni e deroghe contrattuali.

Ecco perché è necessario resistere a questo attacco e difendere con la USB il nostro futuro e i nostri diritti di lavoratori.