Ancora una volta scritti deliranti appaiono nel pieno di importanti campagne sindacali

SOLIDARIETA’ AL SINDACO COFFERATI

Bologna -

"Ci auguriamo che, come già accaduto, si tratti di qualche idiota mitomane - dichiara Massimo Betti dell’Esecutivo Nazionale RdB/CUB in merito al documento recapitato dal presunto "Partito comunista Combattente - comunque sia, le farneticazioni relative all'avvio di una campagna di violenza a partire da Bologna e dal sindaco Cofferati al quale esprimiamo solidarietà, sembrano avere come vero obiettivo le realtà sindacali e sociali conflittuali e anticoncertative".

 


"Infatti - prosegue Betti - ancora una volta scritti deliranti che sembrano fatti apposta per essere agitati strumentalmente contro i movimenti di lotta, arrivano nel pieno di importanti campagne sindacali contro le politiche del governo (scippo del TFR, riforma delle pensioni,finanziamento alle guerre) e a ridosso del 1 maggio che per noi è tuttora una giornata di lotta.

 


"Il miglior modo per opporsi a questi deliri è per noi il rilancio e l'intensificarsi dell'intervento sui temi su citati, insieme ai lavoratori, ai precari e ai pensionati", conclude il responsabile RdB-CUB.

 

 


30 aprile 2007 - Dire

TERRORISMO. BETTI (RDB): VOGLIONO COLPIRE CHI NON CONCERTA

(DIRE) Bologna, 30 apr. - "Ci auguriamo che, come gia' accaduto, si tratti di qualche idiota mitomane". A prendere posizione contro il documento di minacce a firma Pcc e' Massimo betti dell'esecutivo nazionale delle Rdb. "Comunque sia- si legge in una nota del sindacalista- le farneticazioni relative all'avvio di una campagna di violenza a partire da Bologna e dal sindaco Cofferati, al quale esprimiamo solidarieta', sembrano avere come vero obiettivo le realta' sindacali e sociali conflittuali e anticoncertative". Infatti, osserva Betti, "ancora una volta scritti deliranti che sembrano fatti apposta per essere agitati strumentalmente contro i movimenti di lotta, arrivano nel pieno di importanti campagne sindacali contro le politiche del governo" e a ridosso dell'1 maggio "che per noi e' tuttora una giornata di lotta". Il miglior modo per opporsi a questi deliri, conclude l'esponente dei sindacati di base, "e' per noi il rilancio e l'intensificarsi dell'intervento sui temi su citati (dal Tfr al finanziamento delle missioni all'estero, ndr), insieme ai lavoratori, ai precari e ai pensionati".


1 maggio 2007 - Il Resto del Carlino

LE REAZIONI MOLTISSIMI GLI ATTESTATI DI SOLIDARIETA’
DE MARIA: «ISOLIAMO LA VIOLENZA». Prodi: «Inflazione di minacce e follia»

Bologna - UNA DELLE prime telefonate ricevute dal sindaco, Sergio Cofferati, è stata quella di Romano Prodi. Il premier denuncia «un’inflazione di minacce, di follia». Poi tranquillizza i bolognesi: «C’è la consapevolezza che esistono frange che non rispettano le regole della democrazia, ma c’è anche la forza per poterle combattere». Moltissime le reazioni politiche. «Forte preoccupazione» è espressa da Andrea De Maria, segretario dei Ds, che invita «a isolare nella nostra comunità la violenza e l’intolleranza». Non è un caso, precisa De Maria, «che sia preso di mira chi, con la fatica quotidiana del governo e della pratica riformista, realizza il cambiamento della società». Claudio Merighi (capogruppo ds in Comune) è sicuro che «la città saprà reagire stringendosi attorno a Cofferati nella difesa delle istituzioni democratiche e della libertà». Tiziano Loreti, segretario prc, parla di metodi «inaccettabili». E invita «a continuare il dibattito, anche aspro, sulle politiche del Comune, coinvolgendo cittadini, associazioni, sindacati, precari. Sarebbe mortifero per tutti se questo clima plumbeo dovesse mandare a monte la discussione politica in corso dal 2004». Che è «il modo per battere chi usa metodi perdenti per sconfiggere il movimento e la partecipazione». Stessa linea per Valerio Monteventi, indipendente prc, vicino ai movimenti: «Signorini della guerra, stateci lontano, non abbiamo niente da spartire con i vostri aberranti proclami e le vostre ‘patacche’ di guerra». Gianluca Benamati, coordinatore della Margherita, si dice sicuro che Bologna «sarà in grado di opporsi ai rigurgiti di violenza e alle minacce di atti di guerra da parte di forze antistoriche di matrice terroristica che ignorano la democrazia». Nei Dl esprimono «sdegno e indignazione» anche Luca Rizzo Nervo e Giovanni Maria Mazzanti. Solidarietà a Cofferati viene da Gianni Sofri e Maurizio Cevenini, presidenti dei consigli comunale e provinciale; e da Giovanni Venturi (Pdci). Alberto Vannini, capogruppo La tua Bologna, esprime «solidarietà senza e senza ma», e Gianluca Galletti, deputato Udc, invita «a respingere con forza e tutti insieme questo modo pensare e di sentire». Vasco Errani, presidente della Regione, parla di «fatto gravissimo», e Giacomo Venturi, vicepresidente della Provincia, invita alla «massima allerta contro chi vuole colpire il cuore delle istituzioni cittadine». Per Walter Vitali, senatore ds, «certi messaggi farneticanti vanno presi sul serio». Katia Zanotti, deputata ds: «L’attacco delirante al sindaco è un attacco alla città». Mentre l’assessore Libero Mancuso parla di «forme di demenza criminali». Per Maurizio Parma (capogruppo Lega in Regione), invece, questo «clima pericoloso è frutto delle politiche delle sinistre». Altre attestazioni di vicinanza al sindaco e condanna delle minacce da Gian Carlo Sangalli (Camera di commercio), Gianpiero Calzolari (Legacoop) Alessandro Alberani (Cisl), Tiziano Girotti (Cna), Massimo Betti (RdB).


1 maggio 2007 - Corriere di Bologna

Monteventi: «Questi signori devono starci lontano, non abbiamo niente da spartire con i loro proclami»
E il Prc parla di attacco delirante. «Anche contro il movimento»

Bologna - La lettera firmata Partito comunista combattente con le minacce a Sergio Cofferati è anche un attacco al movimento e alla sinistra radicale. Ne sono convinti gli esponenti di Rifondazione comunista a Bologna che condannano fermamente il contenuto del volantino ed esprimono la loro solidarietà al sindaco. Una posizione che era già stata assunta con forza dai leader nazionali di Rifondazione. Il segretario del Prc, Franco Giordano, ha condannato il volantino firmato Pcc parlando di «ignobili minacce di matrice brigatista» e il presidente della Camera, Fausto Bertinotti, ha inviato un messaggio di solidarietà al sindaco di Bologna.
Interessante è però soprattutto l'analisi che fanno i bertinottiani a Bologna, che spesso e volentieri si sono trovati su posizioni politiche antitetiche a quelle espresse dal sindaco. Dopo aver appreso la notizia, il segretario del Prc di Bologna, Tiziano Loreti, ha spiegato: «Questo è anche un attacco al movimento che crede nella partecipazione e che si batte per migliorare la condizione delle persone. Si tratta di un terreno per noi inaccettabile. Non bisogna sottovalutare queste minacce, ma la migliore risposta che la politica può dare è quella di occuparsi della società e dei problemi della gente ». Il capogruppo del Prc in Comune, Roberto Sconciaforni, ha parlato di «un volantino dai contenuti deliranti che esprime contenuti che non hanno niente a che vedere con il movimento dei lavoratori e dei pacifisti».
Molto dura anche l'analisi del consigliere indipendente del Prc, Valerio Monteventi, uno dei leader storici del movimento a Bologna: «Difficile dire se si tratti degli ultimi giapponesi di una stagione terminata da più di vent'anni o degli utili idioti che con una lettera più o meno esplosiva riescono ad avere per qualche giorno, senza fatica alcuna, le prime pagine dei giornali ». Per il leader no-global, le parole contenute nel volantino firmato Pcc «sono deliri più o meno minacciosi che vanno contro le istanze politiche e sociali che i movimenti e le forze della sinistra radicale hanno portato avanti in tutti questi anni con tutta la fatica e le difficoltà del lavoro quotidiano».
Ma nell'analisi di Monteventi c'è spazio anche per un'altra considerazione: «Non siamo di fronte a compagni che sbagliano, ma a persone che scientificamente entrano in azione in momenti cruciali dello scontro politico del paese; servono a creare un'opportuna confusione che permette l'invenzione di inesistenti parallelismi o di improbabili brodi di cultura». Ecco perché, chiude Monteventi, «diciamo che questi signori devono starci lontano, perché non abbiamo niente da spartire con i loro aberranti proclami».
Anche Massimo Betti delle Rdb ha espresso la sua solidarietà a Cofferati e nella missiva firmata Pcc ha letto un attacco alle istanze sociali: «Le farneticazioni relative all'avvio di una campagna di violenza da Bologna — scrive in una nota — sembrano avere come vero obiettivo le realtà sindacali e sociali conflittuali e anticoncertative».(O.Ro.)