San Raffaele. Lettere di licenziamento durante assemblea, provocazione inaccettabile; colpita anche delegata USB -aggiornamenti-

Milano -

Proprio durante lo svolgimento di una partecipatissima assemblea nella quale i lavoratori e le lavoratrici del San Raffaele hanno con forza ribadito di non voler accettare il ricatto dei licenziamenti o la proposta di quei sindacati - CGIL in testa, il cui delegato regionale è stato cacciato dall'assemblea - che richiedono la cassa integrazione per regalare ancora soldi ad un'amministrazione che continua a fare profitti mentre toglie i soldi dalle buste paga dei lavoratori, l'amministrazione invia le prime lettere di licenziamento.

Questo è un atto provocatorio, illegittimo e gravissimo che nulla ha a che vedere con il risanamento dei conti di un'azienda che continua a nascondere il proprio bilancio e che ha in realtà uno scopo chiaramente intimidatorio nei confronti di quei lavoratori che hanno scelto di non cedere al ricatto.

Non è per caso che una delle prime lettere di licenziamento abbia colpito una lavoratrice impegnata da mesi nella lotta con l'USB, sindacato che fin dall'inizio si batte contro lo scellerato piano di ristrutturazione dell'azienda basato su licenziamenti e attacco ai diritti e ai salari.

A questo piano di ristrutturazione e alle lettere di licenziamento i lavoratori e le lavoratrici stanno dando un'immediata risposta con il blocco dell'Ospedale, a partire dall'accettazione e dalle casse ticket, e si opporranno con ogni forma di lotta sindacale a cominciare dalla proclamazione di uno sciopero generale della Sanità in Lombardia. I legali di USB stanno inoltre impugnando la procedura e i provvedimenti di licenziamento.

Le iniziative continueranno nei prossimi giorni per far capire forte e chiaro che nessuno si piegherà a questo ricatto.

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Aggiornamento 13,30:

Mentre continuano ad arrivare lettere di licenziamento senza preavviso che colpiscono senza criterio i lavoratori e le lavoratrici del San Raffaele, si alzano i toni  della vertenza.

I lavoratori, riuniti in assemblea spontanea, stanno ora muovendo verso la statale padana con l’intenzione di bloccarla, tutto questo in risposta ai licenziamenti, che coinvolgono anche personale con limitazioni, ed alle ignobili dichiarazioni dei sindacati confederali che, invece di scendere al fianco dei lavoratori in lotta, polemizzano con quelle organizzazioni come la USB che da sempre si sono battute contro i licenziamenti.

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Comunicato del coordinamento regionale USB Sanità Lombardia

E'arrivata questa mattina la prima lettera di licenziamento delle 40 inviate ai lavoratori del San Raffaele, inutile a dirsi: è una nostra delegata ed attivista USB. Noi non attenderemo che si compia l’annunciato stillicidio di licenziamenti.

“Questa è una dichiarazione di guerra mirata” - dichiara Riccardo Germani, del coordinamento regionale della Sanità Lombardia dell’ Unione Sindacale di Base – “trasformeremo la disperazione di chi perde il posto di lavoro in conflitto agito, esteso e senza spazio alla rassegnazione.

Come Unione Sindacale di Base risponderemo a questa dichiarazione di guerra con lo sciopero generale e non solo, da subito inviamo al Prefetto di Milano lo stato di agitazione di tutta la Sanità lombarda.

Se Rotelli non è capace di gestire l’ospedale San Raffaele, che è un bene comune, ma riesce solo a tagliare le teste dei lavoratori per fare profitto, noncurante degli interessi della Comunità, anche per questo USB chiede l’immediata cessazione del massacro dei lavoratori e che l’Ospedale San Raffaele sia acquisito dal Pubblico.