Il Ministro Delrio contro il diritto di sciopero: il 15 maggio è sciopero nazionale del Trasporto Pubblico Locale!

Roma -

Ormai ogni pretesto è buono per rimettere in discussione il diritto di sciopero. Così i fatti accaduti alla metropolitana di Roma durante uno sciopero e che probabilmente nulla hanno a che vedere con l'astensione dal lavoro, hanno fatto scatenare il sindaco Marino che tuona contro lo sciopero e preannuncia licenziamenti.

Forse il sindaco non sa che, nel caso tutto da dimostrare si trattasse di una estensione dello sciopero fuori dalle fasce previste, il licenziamento dei lavoratori interessati non è previsto: paradossalmente con l'abolizione dell'art. 18 questo dello sciopero è uno dei pochi casi rimasti dove una eventuale infrazione da parte del lavoratore, se ritenuta e provata come tale, non prevede, per esplicita previsione della legge, il licenziamento, ma soltanto un provvedimento disciplinare.

Ma andiamo oltre la non conoscenza e la retorica di Marino ed arriviamo alle ben più gravi affermazioni del nuovo ministro dei trasporti, Graziano Delrio il quale, catapultato in Piazza della Croce Rossa dalla postazione di Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, così vicina a Renzi, non si fa scappare l'occasione per attaccare direttamente il diritto di sciopero.

Il ministro nella sua dichiarazione ai giornali premette come sempre e come tutti che lo sciopero è un diritto sacrosanto, ma poi dice in rapida successione che lo sciopero nei trasporti va rivisto, per legge o con altro strumento, che si dovrebbe scioperare soltanto se ad indire lo sciopero sono le organizzazioni sindacali che rappresentano più del 50% dei lavoratori e che per l'Expo e il Giubileo si deve arrivare ad una tregua.

Come diciamo da tempo e come forse molti hanno dimenticato: lo sciopero è un diritto costituzionalmente previsto e tutelato, un diritto del singolo lavoratore e non del sindacato. Appaltare tale diritto individuale al sindacato ( e ancor di più al sindacato in termini maggioritari) vorrebbe dire calpestare la costituzione, cosa fatta da politici e partiti molte volte in questi ultimi anni, soprattutto contro i lavoratori, ma almeno si dovrebbe avere il coraggio di dirlo apertamente se non si vuole più che i lavoratori possano scioperare.

Soprattutto non si deve scioperare in una fase di estrema difficoltà dei lavoratori che, in numero sempre maggiore non si sente più tutelato da Cgil, Cisl e Uil che firmano di tutto e ancor di più e tenta di organizzarsi sindacalmente in modo diverso.

Soprattutto non si vuole che si sviluppi quel conflitto sociale generalizzato che, partendo dai posti di lavoro, solo può rimettere in discussione il sistema economico e di controllo sociale messo in atto nel nostro paese.

Delrio va comunque oltre e dice che per il Giubileo e per l'Expo non si dovrebbe scioperare. E perché mai? Per senso di responsabilità dice il ministro!

Noi il senso di responsabilità lo dimostriamo tutti i giorni nei confronti dei lavoratori e nello specifico dei lavoratori dei trasporti, ma anche dei cosiddetti utenti, cioè altri lavoratori che, esasperati per la riduzione dei servizi e dello stato sociale, spesso se la prendono con altri lavoratori, ma che altrettanto spesso difendiamo proprio sul versante della tutela del servizio pubblico, di tariffe accettabili e di livelli di sicurezza messi troppo spesso in discussione dalla ricerca del risparmio a tutti i costi.

Di tutte le dichiarazioni di Delrio ne prendiamo per buona soltanto mezza: dice infatti che sono troppe 150 aziende del Trasporto Pubblico Locale (ma in realtà sono molte e molte di più): questo lo condividiamo!

Poi il ministro afferma che dovremmo portarle a 40 o 50, favorendo gli accorpamenti, quindi sempre in mano ai privati e magari privatizzando ancor di più ciò che oggi è ancora pubblico con pesanti ricadute sul servizio e sulle condizioni di lavoro, di salute e di salario dei lavoratori: su questo non siamo proprio d'accordo.

Ma per andare incontro a Delrio la facciamo noi una proposta: facciamone una per Regione di azienda del Trasporto Pubblico Locale o anche una per tutto il territorio nazionale: ma un'azienda pubblica in mano allo Stato e non ai privati, che abbia come obiettivo la fornitura di un servizio efficiente e in sicurezza e non la ricerca di utili o facili guadagni o, peggio ancora, palestra di corruzione e clientelismo.

Pensate quanto si potrebbe risparmiare, quante sinergie si potrebbero sviluppare senza penalizzare lavoratori ed utenza, soltanto pensando in termini di rete e di acquisti: ci pensi Ministro del Rio invece di continuare a colpire i lavoratori ed il diritto di sciopero!

Noi comunque continueremo ad esercitare il nostro diritto di sciopero, tutte le volte che lo riterremo necessario, a cominciare dal prossimo 15 maggio che vedrà lo sciopero nazionale del Trasporto Pubblico Locale.