Report del Convegno "Reddito Minimo Garantito e politica economica antiliberista" di Napoli

Napoli -

 

E’ stato un utile ed interessante appuntamento di discussione e di confronto il Convegno “Reddito Minimo Garantito come tassello fondamentale di una politica economica antiliberista” organizzato dall’Unione Sindacale di Base della Campania, a Napoli, lo scorso sabato 30 gennaio.
Il Convegno è stato volutamente collocato dalla nostra Organizzazione Sindacale nella fase finale dell’arco temporale utilizzato dal Comitato Regionale per la Legge del RMG per la campagna/vertenza in atto nel territorio regionale la quale è impegnata a raccogliere e superare le 10000 firme necessarie per portare all’attenzione del Consiglio Regionale la proposta di Legge avanzata in materia.
Un Convegno che è servito non solo al prioritario approfondimento delle ragioni politiche e sociali di questa iniziativa legislativa e di mobilitazione ma anche all’inquadramento di questo punto programmatico nell’ambito della più generale battaglia che l’USB intende svolgere contro il complesso delle politiche e dei provvedimenti dell’amministrazione regionale.
Infatti lo svolgimento della prima parte del Convegno ha visto intrecciati vari interventi (Vincenzo De Vincenzo – esecutivo nazionale confederale USB, Rosario Marra – USB Campania che a collocato questa Vertenza nel quadro della Confederalità Sociale con quelli del giuslavorista Carlo Guglielmi che è intervenuto sul legame tra la battaglia per il Reddito Minimo come punto di contrasto al Jobs Act a cui sono seguiti quelli di delegati USB delle Aziende Partecipate afferenti la Regione Campania dove sono in corso lotte di resistenza contro i progetti di ristrutturazione e/o privatizzazione di questi settori e quello della compagna Svitlana responsabile dello Sportello USB Immigrazione) con contributi interessanti tra cui ricordiamo quello di Tommaso Sorrentino, operaio dell’ABC, nonché esponente del Comitato Regionale per l’Acqua Pubblica e quello di Aldo Pappalepore del costituendo Comitato per il NO alla controriforma istituzionale del governo Renzi.
Tra le ipotesi emerse nella discussione del mattino l’USB della Campania propone, a tutti i suoi interlocutori, che nel prossimo periodo si lavori alla costruzione di un percorso vertenziale e di conflitto con l’obiettivo di determinare le condizioni favorevoli ad uno Sciopero Generale Regionale contro l’amministrazione regionale di Vincenzo De Luca.
Un appuntamento di lotta da costruire anche in connessione con altre esperienze politiche e sociali che, a vario titolo, sono impegnate sul versante dell’opposizione alle politiche economiche di attacco al mondo del lavoro, al territorio ed al sistema dei diritti e dei servizi sociali.
La prima parte del Convegno è stata chiusa dall’intervento di Guido Lutario, dell’esecutivo nazionale confederale, il quale ha assunto l’esperienza che si sta sperimentando in Campania come un contributo al piano nazionale della Confederalità Sociale che l’Unione Sindacale di Base sta delineando per assumere, sempre più, il profilo di una moderna organizzazione sindacale conflittuale, di classe ma anche attenta ai continui mutamenti economico/sociali prodotti dal corso della crisi.
La seconda parte del Convegno è stata una Tavola Rotonda (Le forme di resistenza ai vincoli di bilancio ed alle politiche antipopolari dei governi) a cui abbiamo chiamato a discutere Giorgio Cremaschi di Ross@, il Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, un attivista della Carovana delle Periferie di Roma, Angelo Fascetti dell’ASIA/USB e Paola Palmieri dell’Esecutivo Confederale Nazionale dell’USB.
Questo pezzo della discussione ha visto il confronto tra l’azione svolta dall’amministrazione comunale di Napoli sui vari temi e questioni che sono stati, negli ultimi anni, sotto attacco dei governi nazionali che si succeduti e lo stimolo, la critica ma anche i punti di condivisione con l’azione sindacale dell’USB.
Una interazione, rispettosa dei diversi ruoli e funzioni tra un ambito istituzionale ed una organizzazione indipendente come la nostra, ma, comunque, orientata alla difesa delle condizioni di vita e di lavoro dei settori popolari della città e della sua martoriata area metropolitana.
Una dialettica ancora più necessaria a fronte delle sfide che attendono la città ed il conseguente compito di una Organizzazione Sindacale - come l’USB - la quale nei posti di lavoro, sul territorio e nell’insieme della società è chiamata alla rappresentazione degli interessi materiali del mondo del lavoro e dei settori popolari.
Da questo punto di vista la riuscita del Convegno di Napoli è un buon viatico verso gli obiettivi che abbiamo collettivamente definito e costituisce un consolidamento dell’autorevolezza della nostra Organizzazione Sindacale.