Contro chi dissente carcere e repressione pesantissima. Occorre reagire!

Continua la pesantissima azione repressiva dello Stato contro le espressioni del dissenso e del conflitto sociale.
Sono stati arrestati alcuni attivisti NO TAV ,che nei giorni scorsi avevano rifiutato di sottostare al diktat della magistratura violando le misure cautelari che li volevano agli arresti domiciliari a seguito delle mobilitazioni contro l’alta velocità in Val di Susa.
Giuliano Borio è stato tradotto in carcere, Luca Germano in caserma in attesa del processo per direttissima per aver partecipato ad iniziative NO TAV di pubblico dominio. Agli arresti domiciliari  già da Sabato scorso Gianluca Pittavino.
Altri compagni e compagne hanno dichiarato nei giorni scorsi di non voler riconoscere le misure imposte dal tribunale di Torino in relazioni alle manifestazioni del 28 giugno 2015, anche per loro si avvicinano
altri  arresti?
Scontata la nostra solidarietà militante verso questi compagni, ma non basta.
Stiamo assistendo al fatto che si usano con frequenza sempre più preoccupante  strumenti repressivi pesantissimi per mettere a tacere il conflitto, le  lotte ed il dissenso, anche ricorrendo a normative di legge finalizzate a combattere la  criminalità organizzata in vicende che nulla hanno a che fare con le attività mafiosi, per reprimere l’attività politica di sempre più numerosi compagni.
E’ quanto è successo al nostro compagno Guido Lutrario che ha ricevuto un avviso orale ai sensi dell’ art.3
del decreto Legislativo 159/2011, cioè del Codice delle Leggi Antimafia,  destinato a chi abitualmente dedito a traffici delittuosi o che viva con i proventi di attività delittuose o ancora commettano reati che mettano in pericolo l’integrità fisica o morale dei minorenni, la sanità, la sicurezza o la tranquillità pubblica.!!!
Ce n’è abbastanza per cominciare a costruire iniziative politiche di alto profilo per riaffermare il diritto di agire il conflitto sociale, tanto più in un momento in cui il disagio sociale si fa più stringente e rende necessario la costruzione  di momenti e di strumenti di organizzazione sempre più forti.

Unione Sindacale di Base