La sconfitta netta e senza appello di Renzi ci appartiene.

Appartiene a quel NO sociale che siamo stati capaci di portare nelle fabbriche, negli uffici, nei quartieri popolari, tra la nostra gente.


Quando abbiamo scommesso sulla necessità di svolgere un ruolo nella campagna a difesa della Costituzione abbiamo scelto di acconsentire a quella politicizzazione inevitabile che far parte dello scontro avrebbe comportato.


La convocazione, il 21 ottobre, di uno Sciopero generale sociale e politico, il primo con queste caratteristiche dopo decenni, la forte adesione che ha avuto, la grande manifestazione nazionale del 22 ottobre ci avevano fatto intravedere la possibilità di percorrere la strada della cacciata del Governo politicizzando la rabbia e la delusione del nostro popolo. SCIO’ PERO Via Il Governo Renzi! è stata la cifra della nostra lotta. Mentre altri senza alcuna remora e senza alcuna relazione con chi ha sofferto e soffre le risultanze della dura aggressione al lavoro ai diritti sociali, al welfare universale condotta in nome dell’ Europa unita si schieravano apertamente a sostegno del governo firmando accordi inesigibili a poche ore dal voto o consentendo di proseguire nello smantellamento delle conquiste sociali e sindacali, USB è stata protagonista, compattamente in ogni parte del Paese, di una grande campagna politica e sociale.


Noi rivendichiamo questo ruolo e questo risultato.


Non sappiamo cosa accadrà ora, quali ulteriori trucchi proveranno a mettere in campo per evitare l’immediato ricorso al voto. Quello che sappiamo è che da oggi siamo più forti nell’organizzare la risposta di massa e di classe alle politiche economiche, sociali, guerrafondaie che l’Unione Europea, la BCE e il FMI ci vorrebbero continuare ad imporre.