M5S: Confusione e interclassismo

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Nei giorni scorsi alcuni parlamentari del M5S hanno fatto circolare un video in cui si accenna alla questione sindacale. Nel video si afferma la necessità di procedere alla disintermediazione e contemporaneamente di varare una legge sulla rappresentanza, e la partecipazione dei lavoratori nella gestione delle imprese.


Il video ha giustamente suscitato attenzione e più di qualche polemica. Parlare di disintermediazione è affermare la cessazione della funzione di tutela collettiva dei lavoratori attraverso le organizzazioni sindacali, cioè non deve più esserci intermediazione tra capitale e lavoro. Non si capisce allora a cosa serva una legge sulla rappresentanza, altra proposta contenuta nel video e su cui la USB è senz’altro da sempre favorevole avendo presentato più volte negli anni delle proprie articolate proposte.


Insomma ci sembra ci sia parecchia confusione sul tema lavoro tra le fila del M5S. Intanto bisogna chiarire che nel nostro Paese esistono sindacati concertativi (o meglio complici) che praticano effettivamente l’intermediazione nel senso che si frappongono tra lavoratori e aziende nelle rivendicazioni, e sindacati di classe come USB che invece hanno scelto il conflitto come strumento di risoluzione delle controversie tra capitale e lavoro. Insomma le organizzazioni sindacali non sono tutte uguali e lanciare la parola d’ordine della fine dei privilegi delle organizzazioni sindacali senza distinguere tra chi ha costruito il proprio potere nella condivisione con i padroni e con  governi delle politiche di spoliazione dei diritti dei lavoratori e chi continuamente è in piazza a difenderli non fa un gran servizio al movimento dei lavoratori.


Serve una legge sulla rappresentanza e rappresentatività sindacale. Questo è certo e lo diciamo da anni. Serve per far si che finisca il monopolio della rappresentanza da parte di CGIL, CISL e UIL le cui gesta appaiono sui giornali più per le crociere, i commissariamenti, gli inciuci con padroni e governo che per le iniziative sindacali. Serve per ridare potere dal basso ai lavoratori organizzati a difesa dei propri diritti e nelle lotte per l’emancipazione delle proprie condizioni salariali e di lavoro. Non certo, attraverso la partecipazione alla governance d’impresa, per condividere i destini delle imprese come sembra affermare il M5S. i parlamentari assicurano che è loro intenzione sottoporre le loro proposte alla valutazione del web prima di farle diventare proposte ufficiali, noi, che nelle fabbriche, nelle aziende, nei piazzali e nei campi ci viviamo quotidianamente non abbiamo bisogno di attendere le risposte del web, sappiamo quali sono le condizioni di lavoro, i salari, le responsabilità immense di cgil cisl e uil, quale e quanta l’arroganza dei padroni. L’interclassismo non è la nostra cifra. O di qua o di la. Checché ne dica il web