Il filo rosso e la ricomposizione

Nazionale -

Ci sono delle forme di sfruttamento che forse sono più odiose di altre, ammesso che si possa fare una classifica. Quelle che USB denuncerà venerdì prossimo a Roma in tre iniziative tenute insieme da un filo rosso, ci parlano di mancate stabilizzazioni, di lavoratori che esercitano una funzione pubblica che non gli viene riconosciuta, di diritto allo studio negato, di lavoro minorile, di distorsione totale delle finalità costituzionali della pubblica istruzione; ma anche di estensione selvaggia dei tempi e dei ritmi di lavoro, di commercializzazione delle esistenze, di distruzione delle famiglie.

Venerdì 15 dicembre sarà per tutti noi una giornata molto densa. Alle 9.30 con USB Scuola ci ritroveremo presso l'Istituto Cattaneo, sempre a Roma, insieme al CESTES, per capire come e perché la scuola italiana sta cambiando e che ruolo l'Alternanza Scuola Lavoro svolga in questa trasformazione. Lo faremo con gli insegnanti ma anche con gli studenti (anch'essi, sempre il 15, impegnati in una giornata di mobilitazione contro l'Alternanza!) ed i lavoratori dei settori in cui i nostri ragazzi vanno a lavorare durante le ore di alternanza, perchè senza la congiunzione di questi tre soggetti nessun fronte di opposizione sarà veramente credibile.

ALLE 14 saremo con gli ex lsu ATA in sciopero davanti al MIUR per la stabilizzazione di 18.000 lavoratori di 4000 scuole d'Italia.

Poi ci sono i lavoratori del commercio con le loro maledette domeniche, i loro maledetti festivi. Con loro ci ritroveremo al pomeriggio, a Castel Romano, in un incontro che farà dialogare giuristi, religiosi, educatori, scrittori. Siamo davvero, per parafrasare un celebre libro di Jacques Le Goff, al trionfo del tempo del mercante contro il tempo, non solo della Chiesa, ma soprattutto delle famiglie e dell'intera società.

Il filo rosso è semplice da trovare, e si dipana dritto dritto verso il 16, verso la manifestazione Right/Fight, perchè i dannati della terra oggi non sono solo i fratelli migranti ma tutti quelli che il Capitale sfrutta, umilia, depriva, ammazza. Ricomporli è il compito che ci siamo dati.

 

Unione Sindacale di Base