Sbloccacantieri, USB al governo: no al codice degli appalti depotenziato. Toninelli: la soglia 30% non sarà toccata

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L’Unione Sindacale di Base ha incontrato il governo a Palazzo Chigi, insieme alle altre organizzazioni sindacali, per discutere il decreto “sbloccacantieri”, il cui varo è previsto nel prossimo Consiglio dei Ministri.


Al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e ai ministri Luigi Di Maio e Danilo Toninelli, USB ha sottolineato l’importanza di mettere mano a opere costruite “per” e “con” la comunità, che favoriscano la rinascita restituendo il lavoro sottratto nell’ultimo decennio alla popolazione.


Sì dunque a opere, anche grandi, capaci di incidere sulla vita della gente, pensate e realizzate secondo un modello di sviluppo che tuteli sia l’ambiente che l’economia, come peraltro richiesto dalle manifestazioni di massa di giovani e studenti che oggi hanno attraversato il mondo.


No invece a grandi opere come la TAV fini a se stesse e realizzate contro tutto e contro tutti. Serve il treno a Matera piuttosto che la TAV a Lione.
Sull’annunciata revisione del codice degli appalti, USB ha ribadito la contrarietà allo sdoganamento del subappalto oltre l’attuale soglia del 30%, pericolo individuato nella relazione iniziale di Alfredo Storto, responsabile dell’Ufficio Legislativo del MIT.


Dietro il subappalto si nascondono infatti lo sporco mercato dell’intermediazione di manodopera e le mani insanguinate della criminalità mafiosa. Va mantenuta anche la norma che prevede la preventiva presentazione della lista dei subappaltatori.


Sull’argomento il ministro Toninelli ha assicurato con parole chiarissime che la soglia del 30% non sarà cancellata.


Negli appalti la clausola sociale deve essere obbligatoriamente applicata a tutti i livelli, garantendo il mantenimento delle tutele preesistenti, anche l’applicazione dell’articolo 18, e il contratto unico di settore superando il concetto imposto dalla Commissione Europea di compatibilità con l’organizzazione aziendale che sempre viene utilizzata per evitare la piena applicazione della clausola sociale.
USB ha proposto ambiti di intervento concreti per lo “sbloccacantieri”: ad esempio un milione di case popolari da reperire utilizzando il patrimonio sfitto e riutilizzando quello vuoto, abbandonato, dismesso invece di venderlo per fare cassa.


Il lavoro si rilancia dando priorità alla messa in sicurezza del territorio: riforestazione, prevenzione per gli eventi sismici, controllo dei fiumi e del territorio.


Va data priorità alla messa in sicurezza delle strutture esistenti: il 49,6 % delle scuole italiane non sono a norma.


Indispensabile favorire lo sviluppo delle infrastrutture del Sud e soprattutto di tutte le aree interne lasciate isolate e penalizzate dall'alta velocità. C’è bisogno di più ferrovie e di riportare le autostrade sotto il controllo pubblico.


Serve più manutenzione di strade e viadotti, sono indispensabili immediati interventi sugli acquedotti colabrodo, sugli ospedali, serve mettere risorse per la tutela delle coste e il cablaggio del territorio.


L’incontro si è concluso con il rinvio a un tavolo tecnico convocato per lunedì 18 al Mit, per un’analisi più approfondita del decreto. In quella sede USB presenterà le proprie proposte nel dettaglio.


Unione Sindacale di Base