Diritto di sciopero, la controrelazione USB: il Garante si sostituisce al Parlamento e vuole smantellare i diritti dei lavoratori sanciti dalla Costituzione

Roma -

Giovedì pomeriggio l’Unione Sindacale di Base ha presentato a Palazzo Theodoli la prima “Controrelazione sul diritto di sciopero in Italia”, in risposta a quella di dieci giorni fa al Parlamento firmata dal Garante Giuseppe Santori Passarelli. Contestata sia nell’assunto generale – sterilizzare il diritto di sciopero sancito dalla Costituzione – e denunciata nel dettaglio come quando sostiene, ad esempio, esserci stati nel 2017 ben 13 scioperi generali quando si trattava di un solo sciopero generale proclamato congiuntamente da 13 organizzazioni sindacali.

 

USB e gli intervenuti al dibattito hanno evidenziato il tentativo della Commissione di andare oltre il compito assegnatole dalla legge 146/90, vigilare sugli scioperi nei servizi pubblici essenziali, per allargare strumentalmente il proprio raggio d’azione a quasi tutto il mondo del lavoro e per sostituirsi de facto al Parlamento, che per altro verso ha rinunciato completamente alle proprie prerogative.

 

È in base a queste due linee di azione che in maniera tristemente scoperta la Commissione da un lato scrive nella propria relazione che i lavoratori hanno tutto il diritto di protestare perché vessati dalla mancanza di regole per i datori di lavoro e brutalizzati dalla situazione economica, ma dall’altro ribadisce che non possono scioperare e sforna dunque lacci, lacciuoli e cavilli come nemmeno i più abili illusionisti.

 

La Commissione interviene dunque a ripetizione, ossessivamente, contro i lavoratori in difesa degli utenti, ma mai contro la parte datoriale. Stabilisce ad esempio il diritto alla mobilità, impedisce gli scioperi delle ferrovie, ma nei rari casi in cui questi avvengono si permette poi alle aziende di lasciare a terra i pendolari per privilegiare il funzionamento dell’Alta velocità, ben più redditizia.

 

Solo uno dei tanti esempi di quanto pelosa sia la “protezione” che il Garante intende assicurare ai cittadini contro i sindacati cattivi, segnatamente quelli di base come USB, che si ostinano a usare lo strumento dello sciopero invece di seguire le orme di Cgil, Cisl e Uil – apertamente lodate – che agli scioperi hanno praticamente rinunciato e anzi non vedono l’ora di passare a quelli virtuali.

 

Il risultato finale è che in Italia si sciopera sempre meno (-17%), ma paradossalmente crescono i cosiddetti “interventi preventivi” della Commissione

 

Al dibattito, introdotto dalle relazioni di Paola Palmieri (USB) e dell’avvocato Carlo Guglielmi, presidente del Forum Diritti Lavoro, hanno preso parte il professor Claudio De Fiores, docente di Diritto costituzionale all’Università della Campania, Giorgio Cremaschi per Potere al Popolo, l’avvocato Danilo Conte del Foro di Firenze, Franco Russo del Forum Diritti Lavoro, l’avvocato Arturo Salerni del Foro di Roma, Stefano Fassina deputato di Sinistra Italiana, Francesco Della Croce per il Partito Comunista Italiano, Paolo Leonardi che per USB ha tirato le fila del dibattito.

 

La controrelazione di USB diventerà un appuntamento fisso in risposta alla relazione della Commissione di garanzia per l’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali.

 

 

 

Unione Sindacale di Base